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Cronaca

“Terroni, vi faccio saltare col gas”: a processo ex cuoco di Borgomanero che terrorizzava i vicini

Redazione Quotidiano Piemontese

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stalkerAveva nel mirino tutti i meridionali, ma in particolare i suoi vicini. “Terroni bastardi, ve la farò pagare” urlava S.S. 58 anni, ex cuoco di lunga navigazione di Borgomanero (NO), alla famiglia che abitava accanto a lui. In più occasioni, a partire dal settembre 2011, aveva anche minacciato di far esplodere il palazzo: “Non mi colpirete alle spalle, vedrete se non vi faccio saltare col gas”. Un odio inspiegabile per tutti i meridionali, ma riversato con particolare ferocia nei confronti di due coniugi, lui di origini sarda, lei della Basilicata. Lo stalker urlava frasi ingiuriose sotto le finestre della coppia, li insultava ogni volta che li incontrava, minacciandoli continuamente. Poi, a giugno del 2012, era passato dalle parole ai fatti, colpendo ripetutamente il vicino con un bastone di legno e causandogli un trauma cranico e ferite su braccia, spalle e torace. Lo stesso giorno, aveva nuovamente manifestato le proprie intenzioni sotto i balconi degli altri condomini: “Siete dei topi, tutti chiusi in casa, ma la pagherete, vi faccio saltare tutti”. Fu quello l’episodio che fece definitivamente convincere la famiglia della porta accanto a denunciare il proprio aggressore, che ieri è comparso in tribunale per rispondere delle accuse di stalking e lesioni. L’uomo, ora domiciliato a Cureggio, sempre nel novarese, era già stato giudicato da un tribunale che aveva disposto il divieto di avvicinarsi alle vittime e persino di transitare in auto per Borgomanero. Il 9 aprile arriverà la seconda sentenza, mentre la coppia di ex vicini (che aveva anche messo in vendita la casa per allontanarsi da lui) è ancora scossa dall’accaduto: “Sono in cura per uno stress post traumatico – ha testimoniato la donna con la voce rotta dal pianto -. Vivo in un perenne stato d’ansia“. “Se la prendeva anche con mio suocero, malato di cuore – le ha fatto eco il marito -. Prima eravamo una famiglia normale, ora viviamo segregati in casa per la paura. Se dovesse tornare ce ne andremmo via noi”.

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