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Scienza e Tecnologia

Morto a Torino Achille Judica Cordiglia, medico e hacker dei voli spaziali pioneristici

Redazione Quotidiano Piemontese

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sputnikA 82 anni è morto a Torino Achille Judica Cordiglia, il medico radioamatore e astrofilo che negli anni 70 divenne famoso con il fratello Gian Battista per aver intercettato, dalla postazione di ascolto nella torretta sulla clinica Bertalazone di San Maurizio Canavese, i segnali provenienti dalle prime operazioni spaziali di sovietici e americani. La passione provocò ai due fratelli diversi problemi dato che il loro lavoro aveva interessato i servizi segreti di mezzo mondo. Da queste esperienze sono nati diversi libri.
Il racconto della storia dei fratelli Achille Judica Cordiglia da Wikipedia

In un primo momento utilizzarono le loro riceventi dalla loro casa, ma poi riadattarono un vecchio bunker, da loro rinominato Torre Bert, come sede del loro “centro di ascolto spaziale”. Le loro imprese suscitarono molto clamore sulla stampa generalista del tempo, fino a fargli ottenere un invito ad una trasmissione televisiva condotta da Mike Bongiorno, che fruttò loro in premio una gita alla sede della NASA, realizzando il loro sogno di appassionati.
Tra le molte registrazioni ve ne sono alcune molto suggestive che i fratelli ipotizzano possano essere relative a voli umani effettuati dai Sovietici ben prima del volo di Yuri Gagarin, voli non annunciati pubblicamente dai media dell’ex-URSS e conclusisi però in modo tragico con la perdita dell’equipaggio.
Le registrazioni infatti contengono quelli che potrebbero essere gli ultimi rantoli di cosmonauti morenti o i loro disperati appelli prima della morte (il titolo di un loro libro “…Questo il mondo non lo saprà…”[2] si riferisce proprio alle parole contenute in una di queste registrazioni).
In particolare, la prima di queste registrazioni risalirebbe al novembre 1960, la seconda al febbraio 1961.
Di queste presunte missioni umane pre-Gagarin l’Unione Sovietica non ha mai confermato l’esistenza; il programma in italiano di Radio Mosca a quel tempo si preoccupò di smentire le conclusioni dei fratelli mentre qualche giornale di regime definì i fratelli “banditi” a causa delle loro insinuazioni.

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