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“Maometto puzzava”: detenuto musulmano insultato e picchiato da due secondini di Quarto, condannati senza attenuanti
Nessuna attenuante per i due agenti di polizia penitenziaria che nel maggio 2010 insultarono e picchiarono un detenuto musulmano nel carcere di Quarto (AT). La vittima del pestaggio fu Mohammed Carlos Gola, 29 anni, ora residente a Portacomaro: al suo avvocato, Guido Cardello, raccontò di come il sovrintendente Carmelo Rositano, 50 anni, e l’assistente Nicola Sgarra avessero dapprima insultato lui e la sua religione, per poi passare alle maniere forti. “Il vostro Profeta puzzava
e puzza anche la tua barba del c…o” gli avevano urlato; lui aveva reagito con un calcio ad una scrivania, una reazione che il giudice Giulio Corato durante il processo ha definito “giustamente scomposta” in relazione alle proporzioni dell’offesa. Gli agenti a quel punto lo avrebbero picchiato, tagliandogli anche una ciocca della barba per ulteriore umiliazione. Il tribunale ha disposto una pena di 2 anni e 8 mesi per Rositano, 2 anni e 2 mesi per Sgarra e non sono state concesse attenuanti per i due che, seppure incensurati, risultano colpevoli di “vilipendio al Profeta della religione islamica” e di violazione dei diritti costituzionali del prigioniero, con l’aggravante riconosciuta dei futili motivi alla base dell’aggressione. Assolti invece da un presunto tentativo di impiccagione raccontato da Gola. L’avvocato di Sgarra, Maurizio La Matina, ha annunciato il ricorso in appello perché, a suo parere, “Gola non è credibile, la sua versione è inverosimile e racconta un sacco di frottole”. Nel frattempo i due secondini dovranno pagare un risarcimento di 10.000 euro.
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