Cronaca
Motivazioni dell’assoluzione per le maestre di Pinerolo: rancore delle accusatrici e video falso
Sono state rese note le motivazioni con cui la IV sezione penale della corte d’appello ha assolto Francesca Panfili, Elisa Griotti e Stefania Di Maria, le due titolari e la maestra dell’asilo nido “Il Paese delle Meraviglie” di Pinerolo. Le tre maestre erano finite al centro della bufera per le accuse di violenza e insulti nei confronti dei bambini che accudivano. Le violenze erano anche supportate da un video che mostrava i bamibini in lacrime in punizione sotto i lavandini nei bagni della struttura. In primo grado le tre accusate erano state condannate, poi in appello il ribaltamento della sentenza e l’assoluzione. Ora le motivazioni della sentenza spiegano quella trilice assoluzione. Secondo la corte le cinque accusatrici avevano motivi di rancore verso le tre accusate e le loro testimonianze sono del tutto inattendibili. Si legge nelle motivazioni:
“Va notato che le testimoni di accusa hanno denunciato i fatti avvenuti nell’asilo a cui a loro dire avevano tollerato per anni non facendone cenno neppure ai genitori dei bambini con cui avevano maggiore confidenza soltanto quando i rapporti con le titolari della struttura si erano deteriorati ed erano insorti problemi di vario genere con le datrici di lavoro”.
Perfino il video non dimostra nulla e sarebbe stato, secondo la sentenza, realizzato ad hoc dalle accusatrici.
“Va ricordata l’anomala condotta delle sorelle M. che nell’agosto 2010 cercavano di documentare i presunti maltrattamenti effettuando in maniera maldestra delle videoriprese in orari in cui le titolari non erano presenti nell’asilo. In quattro di questi compaiono sì dei bambini che piangono oppure visibilmente spaventati in un bagno e in locale mansardato ma che nulla provano a proposito dell’identità di coloro che decisero di portare i minori in quelle stanze ed anzi suggeriscono che i bambini vi fossero stati appositamente trasferiti proprio dalle autrici dei videoclips, posto che appaiono su seggiolini e lettini portatili che potevano essere facilmente spostati da una stanza all’altra”.
Molto duro un passaggio della sentenza che ora potrebbe trasformare le accusatrici in indagate: “Non sono poche le emergenze probatorie che proiettano ombre inquietanti sulle cinque accusatrici”.
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