Seguici su

Cittadini

A Torino si privatizza anche il servizio di cremazione dei morti

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

tempio-crematorioA Torino il servizio di cremazione, ad oggi garantito dalla società So.Crem. in regime di concessione, sarà in futuro messo a gara, per ottemperare alla normativa in vigore, che attribuisce alla cremazione il carattere di servizio pubblico locale. Per questa ragione sarà gestito tramite gara per aggiudicazione del servizio, o come gara per individuazione del socio privato o per affidamento secondo modalità in house. Al termine di un combattuto dibattito, il Consiglio comunale ha approvato, con 16 voti a favore, 7 contrari e 8 astensioni la delibera, proposta da Michele Curto di Sel, che revoca la concessione alla So.Crem – in scadenza al 31 dicembre 2014 – per quanto concerne impianti e strutture del servizio di cremazione, i quali saranno messi a disposizione del gestore subentrante, aggiudicatario della gara.

Il servizio sarà affidato in concessione per 20 anni. Al precedente gestore sarà riconosciuto, a carico del concessionario subentrante, un equo indennizzo.
L’aggiudicazione del servizio avverrà secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La procedura dovrà tenere in adeguato conto l’assoluta qualità del progetto e del servizio, comprensivo, oltre alla cremazione, dei riti di commiato e di consegna delle urne cinerarie, in adeguati spazi e con assistenza di personale qualificato. Verrà elaborato un contratto di servizio, parallelamente a una convenzione con le associazioni di consumatori e le associazioni cremazionistiche per costituire un comitato di controllo con poteri sanzionatori in caso di violazioni contrattuali. Il nuovo concessionario dovrà assorbire, qualora disponibili. I lavoratori che vi erano già adibiti e tutti i dipendenti del precedente concessionario, compreso il personale amministrativo sia dell’ente morale che di So.Crem Srl.
La votazione è stata preceduta da un dibattiito in aula, del quale riportiamo una breve sintesi:

Michele Curto (SEL)
La concessione da parte della Città di Torino di aree cimiteriali alla società cremazionista è di antica data, 1864. Poi il decreto Regio indicò ai Comuni la necessità di individuare aree per cremazione. Nel 1886 venne stipulata convenzione con Socrem, ancora nel 1974 nuova convenzione per altri spazi cimiteriali. La So.Crem nel tempo ha svolto servizio di indubbia qualità, diffondendo una cultura del ricordo. Nel 1987, la Città di Torino riconosceva servizio di cremazione come servizio pubblico e nel 1994 stipulava convenzione ventennale con Socrem. Intanto si verificava il boom delle cremazioni. Nel 2001 la legge stabilisce che i crematori sono gestiti dai Comuni secondo TUEL. Mentre in città come Milano o Bologna sono stati sostituiti i gestori, a Torino è andata diversamente: il Consiglio comunale prorogava il servizio in capo alla So.Crem. Nel 2010, infine la Giunta individuava una proposta simile a quella da me avanzata oggi. Delibera rimasta lettera morta e mai trasmessa al consiglio comunale. La proposta oggi è quella di mettere a bando il servizio, con indennizzo alla So.Crem da parte del nuovo concessionario, per le strutture da essa realizzate, con garanzie per i lavoratori. A Firenze, nel 2011, il Comune ha proceduto in questo senso, con l’allora sindaco Matteo Renzi.

Andrea Tronzano (Forza Italia):
Il consigliere Curto ha introdotto surrettiziamente lo spauracchio della Massoneria. Premettendo che non sono un massone, vorrei sottolineare che questa non è una battaglia tra la Chiesa cattolica e la Massoneria, ma tra chi vuole una gestione privata dei servizi – per me auspicabile – e chi invece preferisce una gestione pubblica. Difendo quindi a spada tratta la Socrem, che non ha certo bisogno di elemosine: è abituata da anni a stare sul mercato, in modo autorevole ed efficiente, senza aver avuto né affidamenti, né concessioni. Approvare la delibera Curto significherebbe approvare un vero e proprio esproprio ai danni di privati. Mi auguro che se quel documento dovesse passare, l’assessore Lo Russo rimetta le deleghe ai cimiteri al Sindaco.

Andrea Araldi (PD):
Di questo tema abbiamo discusso a lungo. Tutti riconoscono alla SOCREM di esercitare da anni un diritto a favore dei cittadini, però si avverte la necessità di ricorrere a un bando pubblico per l’affidamento dei servizi.
Il quadro giuridico della vicenda è complesso, mentre il quadro economico e sociale contiene elementi contrastanti che non convincono. Bisogna però dare atto che è avvenuto un confronto coerente e libero dalle ideologie in Consiglio e in Giunta per cercare la soluzione per avere un servizio il più efficiente possibile.

Giuseppe La Ganga (PD):
Trovo positivo il fatto che il Consiglio comunale discuta iniziative del Consiglio comunale stesso, dimostrando di non essere un semplice “votificio”.
Sulla questione c’è il rischio di una guerra ideologica, tuttavia dopo oltre un secolo e mezzo di gestione è giusto che la SOCREM capisca che la cremazione diventi un servizio pubblico. Ovviamente la Giunta deve gestire il tutto con la massima delicatezza, trattandosi di questioni particolarmente sensibili; inoltre raccomando di non badare unicamente all’economicità delle proposte ma di prestare attenzione soprattutto alla qualità del servizio erogato. Di conseguenza invito a prendere in considerazione il modello introdotto a Firenze, che ritengo il migliore.
Da ultimo è necessario discutere nelle opportune sedi rispetto alle questioni relative ai cimiteri, nelle quali è parso esserci alcune inadeguatezze.

Paolo Greco Lucchina (NCD):
Sarebbe stato opportuno discutere congiuntamente i due atti, perchè ci sono elementi interessanti in entrambe le delibere, che comunque partono entrambe dalla stessa base di partenza: adeguare l’affidamento del servizio di cremazione alle normative europee. Ben venga comunque la messa a gara del servizio, se verrà tutelata la libera concorrenza.

Silvio Viale (PD):
È un errore non discutere insieme le due delibere. Spero comunque che il Consiglio Comunale approvi la mia mozione che invita a individuare aree pubbliche all’esterno dei cimiteri per consentire la dispersione delle ceneri. Ci sono sicuramente fiumi e aree collinari che potrebbero essere utilizzate per rispettare le volontà dei defunti che non vogliano che le proprie ceneri siano disperse in un cimitero. Vorrei poi che la Socrem si adeguasse ai tempi, trasformandosi in una fondazione per la gestione delle cerimonie funebri, separandola dalla gestione dei forni crematori.

Maurizio Trombotto (SEL):
Si è rivelato interessante il discorso sulla dispersione delle ceneri ripreso dal consigliere Viale. Da tempo è possibile disperdere le ceneri dei propri defunti in natura, tuttavia nella Città di Torino non ci sono le condizioni per attuare questo procedimento, il che è limitativo della libertà dei cittadini. Concordo con il consigliere Viale che si possono individuare delle aree nel territorio cittadino, tra le quali individuo la confluenza tra i fiumi Po e Dora Riparia. Pertanto invito il Consiglio comunale a valutare in modo approfondito questa proposta.

Chiara Appendino (M5S)
E’ positivo che la cremazione sia stata riconosciuta quale servizio pubblico locale. Necessita pertanto l’individuazione di un nuovo concessionario del servizio. Voteremo la delibera proposta dal consigliere Curto, invitando l’aula a votare con un po’ di coraggio su un tema che è sempre stato eluso dal Consiglio comunale.

Michele Paolino (PD)
Non viene messo in discussione quanto realizzato sinora dalla So.Crem, c’è però un quadro normativo nuovo, così come c’è la costante attenzione di questa amministrazione alla gestione dei Servizi pubblici locali: e occorre risolvere il problema, sgomberando il campo dai pregiudizi. Le cose sono cambiate rispetto ad anni fa: sono cambiate le norme. È cambiata la So.Crem, è cambiata la Città. Non discutiamo di un’idea culturale del commiato e dei riti connessi, si tratta di rispettare le norme che regolano le attività imprenditoriali. Siamo maturi per una scelta coerente che rispetti il lavoro secolare della So.Crem e che rispetti le norme di legge. La proposta dell’assessore Lo Russo di un secondo crematorio messo a gara non sarebbe in contraddizione, provando a superare un ostacolo nelle relazioni tra Comune e So.Crem.

Assessore Stefano Lo Russo
La questione è molto complessa dal punto di vista giuridico e la giurisprudenza è controversa. Dal punto di vista politico, invece, credo che la norma del 2001 sia molto chiara: la cremazione è un servizio pubblico a tutti gli effetti e il Comune deve individuarne il gestore, attraverso una delle modalità previste dalla vigente normativa. Al 31 dicembre 2014 la gestione Socrem scadrà, ma è indispensabile garantire continuità e un buon servizio per i cittadini. Le due delibere proposte si propongono di risolvere il problema, ma non possono essere adottate entrambe contemporaneamente. L’approvazione della deliberazione proposta dal consigliere Curto, pertanto, induce a sospendere la delibera relativa alla gara sul forno al Cimitero Parco proposta dalla Giunta.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese