Piemonte
Il Consiglio regionale riduce il vitalizio ai vecchi consiglieri (per gli attuali è già cancellato)
Il consiglio regionale del Piemonte, che aveva già cancellato i vitalizi a partire dalla scorsa legisltura, ha votato la riduzione dei vitalizi già maturati votando e approvando all’unanimità dei votanti quello presentato dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea. In particolare la proposta dell’Ufficio di presidenza – primo firmatario il vicepresidente Nino Boeti – che è passata con voto favorevole a maggioranza, si fonda su di un accordo preso in sede di Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali volto a diminuire sensibilmente i costi dell’erogazione dei vitalizi in essere. La proposta dell’M5S (primo firmatario Davide Bono) – che invece chiedeva l’eliminazione tout court anche dei vitalizi già in essere, prevedendo la restituzione dei contributi versati – era stata licenziata con voto negativo.
La proposta approvata vede una riduzione degli importi erogati variabile dal 6% al 15% in base all’entità del vitalizio. È prevista anche una decurtazione del 40% in caso di cumulo con il vitalizio del Parlamento nazionale o di quello europeo. Solamente gli ex consiglieri che avessero un reddito totale onnicomprensivo annuo inferiore a 18mila euro eviteranno i tagli previsti. La proposta di legge era stata emendata a maggioranza in Commissione allo scopo di non limitare queste riduzioni ai tre anni previsti dall’accordo nazionale. Dei 24 emendamenti presentati, due sono stati ritirati e tre approvati: quello soppressivo a firma di Bono prevede l’abrogazione del limite dei 60 anni per percepire il vitalizio, che rimane pertanto a 65. I due, con primo firmatario Appiano, spostano la rideterminazione della indennità e del contributo di solidarietà al 2020.
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