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Forze dell’Ordine bloccano il corteo No Tav verso il cantiere di Chiomonte. M5S: vergognoso impedire l’accesso al ponte

Redazione Quotidiano Piemontese

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natale-notavQualche centinaia di manifestanti No Tav ha bloccato la strada statale 24 a Chiomonte, in val Susa, a seguito dell’intervento delle Forze dell’Ordine che lunedì 8 dicembre  hanno chiuso il ponte sul fiume Dora Riparia. Il ponte in questione conduce al cantiere della Tav, Torino – Lione. Proprio al cantiere gli attivisti volevano recarsi per una protesta. Nel frattempo, questi, attraversando i boschi della zona, hanno raggiunto il cantiere. partendo da Giaglione, piccolo paese del torinese, a sei km da Susa. Giunti nell’area del cantiere i manifestanti hanno iniziato un lancio di pietre e bottiglie contro gli agenti della polizia che hanno risposto usando idranti e lacrimogeni. Per ora, pare non ci siano feriti. Presa a calci l’auto di una famiglia che ha tentato di passare, nonostante il blocco degli attivisti No Tav. Il comunicato della Questura

Nel tardo pomeriggio, mentre una parte della manifestazione, non preawisata, era in fase di deflusso, dalla Val Clarea in direzione della strada per Giaglione, un gruppo di manifestanti ha assalito senza motivazione evidente alcuni contingenti delle forze di polizia attestati a presidio della zona della centrale elettrica di Chiomonte.

Da parte dei manifestanti sono stati lanciati fumogeni, artiflz! pirotecnici, corpi contundenti e numerose pietre, anche con l’impiego dj fionde. Un fumogeno è stato insidiosamente acceso sotto un mezzo della Polizia di Stato, che era posizionato a protezione del personale in servizio, con rischio di darlo alle fiamme. Per scongiurare immediatamente il pericolo, si è reso necessario di un idrante e contemporaneamente sono stati esplosi alcuni lacrimogeni per respingere l’aggressione. Tre militari dell’Arma dei Carabinieri sono stati colpiti dagli oggetti lanciati dai facinorosi, riportando lesioni di varia entità.

Il Movimento 5 Stelle che ha partecipato alla manifestazione No Tav esprime il proprio parere in merito al blocco della polizia.

Durante il corteo è stato vergognosamente impedito l’accesso al ponte presso la centrale di Chiomonte dai mezzi delle forze dell’ordine, senza che venisse mostrata l’ordinanza prefettizia. Non è vietando un diritto costituzionale che si può impedire l’opposizione ad un’opera inutile. Inoltre, anche in questa giornata, come già avvenuto in passato, abbiamo assistito ad una massiccia militarizzazione del territorio e delle zone de cantiere. Insieme al movimento No Tav abbiamo ricordato in questi giorni gli avvenimenti del dicembre 2005 con una fiaccolata che ha richiamato ieri sera migliaia di attivisti lungo le strade di Susa ed un doppio appuntamento oggi a Chiomonte e Giaglione. Sono passati 9 anni ormai dal giorno in cui il movimento, grazie ad una prova di forza e coesione senza precedenti, si riappropriò, con un’azione pacifica e determinata, dei luoghi occupati dai cantieri di Venaus. Da allora il movimento non ha smesso di lottare per affermare la propria ferma contrarietà all’opera, continuando a portare dati e testimonianze di tecnici ed economisti a supporto della sua posizione. Mentre sul fronte Sì Tav abbiamo assistito da una gestione pessima dell’iter progettuale, accompagnata da una dura repressione giudiziaria, da una militarizzazione senza precedenti del territorio, da vuote promesse della politica, dalla chiusura del dialogo con le amministrazioni locali, da menzioni di alcuni personaggi in indagini sulla malavita organizzata come le operazioni San Michele e Minotauro. Oggi come allora il M5S è accanto al movimento No Tav, nelle piazze e nelle istituzioni, per far sentire la voce di chi si oppone alla devastazione del territorio e rivendica la necessità di impegare i fondi pubblici per il bene dei cittadini e non per il guadagno di pochi.

 

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