Scuola e formazione
Si apre l’anno accademico dell’Università di Torino fra le proteste
Lunedì 1 dicembre 2014 presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale in Via Verdi, 9 a Torino si svolge la Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico . La Cerimonia sarà aperta dal Rettore Gianmaria Ajani, per poi continuare con gli interventi del Direttore Generale Loredana Segreto, del Presidente del Consiglio degli Studenti Ilaria Manti. L’evento si chiuderà con la lectio magistralis del Presidente della Conferenza Rettori delle Università Italiane e Rettore dell’Università di Bergamo Stefano Paleari sul tema “Il futuro dell’Università”.
Sarà presentato il “Rapporto di Sostenibilità” dedicato al contributo dell’Università di Torino allo sviluppo, alla coesione sociale del territorio e alle prospettive delle generazioni future con particolare riferimento agli obiettivi strategici di Ateneo in sostenibilità economica, sociale e ambientale.
E’ un’inaugurazione dell’anno accademico che si presenta con voci critiche come quella del Coordinamento Unito, movimento che rappresenta ricercatori, studenti, dottorandi, precari, che prevede della manifestazioni di dissenso che scrive nel suo sito :
Non verrò lunedì all’inaugurazione dell’anno accademico perché non mi interessa ascoltare l’orchestra del Titanic. E quella che segue è semplicemente la dichiarazione di un tuo collega o, forse sarebbe meglio dire, di un tuo elettore, deluso dai fatti e dai comportamenti. Non verrò, perché nei mesi passati avrei voluto ricevere qualche risposta alle critiche mosse contro l’immobilismo del tuo governo. Non verrò, perché mi sarei aspettato da te una condanna netta e severa delle prese di posizioni aggressive e inaccettabili nei confronti del Coordinamento. Un soggetto che evidentemente riconosci a corrente alternata, per esempio durante la campagna elettorale o quando porta avanti la battaglia contro l’aumento delle tasse. Avrei voluto che ascoltassi e discutessi le critiche della consigliera di amministrazione Silvia Pasqua anziché metterla sotto accusa, e a porte chiuse. Avrei voluto ascoltare le parole della massima carica del nostro Ateneo contro coloro che usano la parola “fascista” per denigrare chi non la pensa nello stesso modo. Avrei voluto che iniziassi a realizzare quello che avevi concordato con il Coordinamento sei mesi fa: il bilancio partecipato (proposta completamente arenata), la modificazione dello statuto (di cui non ti sei fatto carico in alcun modo), la riflessione sui numeri chiusi e sul piano organico (che era da fare contestualmente, se si voleva davvero efficace, ma di cui invece hai promosso solo il primo aspetto).
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