Economia
La Regione Piemonte approva l’assestamento del bilancio 2014
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato a maggioranza – 25 voti favorevoli e 15 contrari l’assestamento del bilancio 2014. Con questo documento la Giunta Chiamparino, introduce alcuni aggiustamento al documento redatto dalla giunta Cota. L’esame del provvedimento era iniziato nella seduta di martedì 25 novembre e si è protratto per tre giorni di dibattito, che ha comportato l’esame di numerosi emendamenti presentati da maggioranza, opposizione e Giunta regionale. Allo scopo di utilizzare le risorse mobilitate (108 milioni di euro) con la manovra, un emendamento dell’esecutivo proroga dal 30 novembre al 15 dicembre il termine per l’assunzione degli impegni di spesa per il 2014. Il provvedimento, si basa sulla necessità di ottemperare “al giudizio di parifica della Corte dei Conti e di spostare risorse verso il sociale e i trasporti”, come spiegato dal vicepresidente.
Nella relazione di maggioranza Valter Ottria (Pd) ha rilevato che su un bilancio non redatto dall’attuale Giunta “si interviene recependo il disavanzo 2013, di 365 milioni di euro e disponendo il suo riassorbimento su base triennale: 37mila euro nell’anno 2014, 95mila nel 2015 e 233mila nel 2016. Il disavanzo sostanziale di amministrazione alla chiusura dell’esercizio 2013 (dopo il giudizio di parifica della giurisdizione contabile), accertato in 2,66miliardi, è riassorbito secondo uno schema triennale: quasi 2 miliardi nel 2014 e il resto ripartito tra 2015 e 2016”. Vi è anche una norma specifica “per il finanziamento del palazzo del ghiaccio di Torre Pellice di 300 mila euro annui”. La manovra presta particolare attenzione alle politiche sociali “ripristinando il fondo allo stesso importo dell’anno precedente; incrementando di 6,6 ml di euro lo stanziamento per il trasporto pubblico locale; 6ml per il diritto allo studio universitario; 4ml. per gli interventi di edilizia scolastica; 14ml. sono stati aggiunti al fondo per le funzioni trasferite agli Enti locali (legge 34/98); sono stati impostati ulteriori 18ml. sui fondi di riserva corrente; sono pure stati iscritti 3,75ml. per l’avvio della programmazione 2014/2020 cofinanziata dal Fondo sociale europeo”.
Il primo relatore di opposizione, Davide Bono (M5S), ha lamentato che “solo un decimo del disavanzo (365 milioni di euro) è coperto nel 2014, tre decimi nel 2015 e la maggior parte nel 2016. La sentenza del Tar sul Mauriziano ci fa risparmiare 40 milioni di euro, mi chiedo come intendiamo reimpostarli”.Bono ha continuato rilevando che “per far fronte alle passività del trasporto pubblico locale si vogliono utilizzare 150 milioni dei fondi Fas che, però, non sono ancora arrivati”. “Lo stanziamento – ha poi criticato il relatore di minoranza – sta in piedi solo con slittamenti: al 2015 per 108 milioni e con 48 milioni di aumento di spesa. Se ci limitiamo ad attendere da Roma un ‘provvedimento salva Piemonte’ rischiamo di vedere saltare tutti i conti. Da ultimo non dobbiamo dimenticare che i 53 miliardi di alienazioni immobiliari e di aziende partecipate iscritti, difficilmente entreranno effettivamente nelle nostre casse”.
“Questo assestamento vede numeri molto esigui, in termini di volontà di inserimento o comunque di iniezione di ulteriori risorse”, ha spiegato il relatore dell’opposizione di centrodestra, Massimo Berutti(FI) pur ammettendo che “la situazione non è semplice”. Tuttavia “con i nostri emendamenti, abbiamo cercato di dare degli stimoli ed anche di portare delle idee. In merito ai trasporti, sono state apportate alcune aggiunte; però ci sono state delle penalizzazioni sullo sviluppo rurale, sulle politiche per la famiglia e sulle infrastrutture agricole”. Secondo Berutti, infine, “non si vede assolutamente alcuna attenzione verso il mondo produttivo”.
Il confronto in Aula tra i vari gruppi consiliari e l’Esecutivo ha fruttato una serie di emendamenti che, a saldi invariati, avrebbero migliorato il documento senza cambiarne l’impianto disegnato dalla Giunta regionale.
Fra quelli proposti dalle opposizioni ne sono stati approvati due di Forza Italia che prevedono incentivi per il funzionamento delle start up innovative. Nello specifico sono stabilite risorse per 300mila euro per finanziare la sperimentazione di appalti pre-commerciali per aiutare le start up a ottenere le certificazioni necessarie per entrare sul mercato ed è prevista la costituzione di un fondo di 500mila euro per le spese di consulenza in attività di marketing e comunicazione. Il gruppo FI ha anche chiesto e ottenuto: 200 mila euro supplementari per auto recupero patrimonio immobiliare delle Atc; 500 mila euro per la filiera del legno e l’energia del sistema montano; 300 mila euro per arrivare all’esaurimento delle graduatorie dei contributi ai Comuni montani per l’acquisto o la manutenzione straordinaria degli scuolabus.
Anche alcune delle richieste pervenute dai banchi del gruppo del Movimento 5 stelle sono stati accolte, in particolare 1,5 milioni per le politiche sociali, oltre a diminuzioni di spesa da vari capitoli (consulenze, internazionalizzazione, acquisto mobili e arredi ecc…).
Il gruppo Sel ha poi chiesto e ottenuto un milione supplementare per le borse studio e 500 mila euro per edilizia universitaria, al fine del completamento della ristrutturazione della residenza di via Verdi (emendamento sottoscritto anche dai gruppi Pd e M5S). I gruppi di maggioranza, a favore della promozione delle attività produttive, hanno chiesto e ottenuto 2,5 milioni di euro.
Sono inoltre stati approvati tre emendamenti della Giunta che prevedono trasferimenti sul bilancio pluriennale per dare continuità a bandi e attività già avviate o previste nel 2014. Il primo nello specifico per l’elettrificazione della linea ferroviaria Alba-Bra, il secondo per finanziare la quota regionale di un bando ministeriale per la ricerca e innovazione che coinvolge 10 aziende dell’agroalimentare in Piemonte. Il terzo emendamento trasferisce invece risorse dall’edilizia scolastica per dare continuità all’attività di formazione professionale per la fase di avvio del prossimo piano operativo regionale (Por) in attuazione degli interventi del Fondo sociale europeo.
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