Piemonte
Sulla sanità M5S ancora all’attacco: “Da Saitta soltanto fumo. Pesante taglio dei posti letto”
Alla relazione dell’assessore Saitta sulla riforma della rete ospedaliera piemontese, risponde con durezza e dettaglio il Movimento 5 Stelle: “Oggi nelle comunicazioni al Consiglio regionale – spiega Davide Bono – l’assessore alla Sanità Saitta ha tenuto un profilo politico, anziché tecnico, distribuendo responsabilità e colpe alle opposizioni al posto di spiegare nel dettaglio i contenuti della riforma sanitaria. Tanto che l’intervento del vicepresidente Boeti è stato molto più preciso e puntuale sulle sorti degli ospedali del Torinese. Ascoltando l’intervento fumoso di Saitta non siamo ancora riusciti a conoscere nel dettaglio le sorti delle discipline ospedale per ospedale. A livello generale è però chiaro che dietro la riduzione dei primariati (sul cui taglio noi concordiamo a patto che vengano indetti concorsi laddove ci sono i facenti funzione da anni) si sta per abbattere una scure senza precedenti sui posti letto per acuzie e post acuzie. Un totale di 2.228 posti in meno”.
Prosegue Bono: “Si porterà quindi la rete ospedaliera addirittura sotto gli standard richiesti da Roma, almeno per gli acuti. Quindi non è per nulla risolutivo promettere 1330 posti letto di continuità assistenziale e territoriale che non copriranno le esigenze ospedaliere dei piemontesi.
Stride a maggior ragione, a fronte dei proclami del tandem Saitta–Chiamparino, il taglio netto dei posti letto per post acuti sul pubblico piuttosto che sul privato convenzionato. E’ chiaro che il post acuto è un ricovero meno problematico, quindi costa meno. Dunque si avvantaggeranno ancora una volta i privati. Anche su questo fronte attendiamo risposte precise”.
Secondo Bono: ” E’ confermata la chiusura ospedaliera e riconversione dei presidi di Lanzo (TO), Giaveno (TO), Venaria (TO) e Nizza Monferrato (AT). Fanno riflettere gli ultimi due su cui è prevista la costruzione di nuovi presidi sanitari. A che fine? Come li riempiranno? Incomprensibile l’assegnazione di meno posti letto ai nuovi ospedali di Biella e Verduno (CN) rispetto a quanti ne potrebbero contenere”.
Ancora: “Per quanto riguarda il punto nascite di Susa (TO) confermiamo i due pesi e due misure adottati dalla Giunta rispetto ad altri punti nascite che sono stati potenziati negli ultimi anni e non corrono il rischio chiusura. Nel quadrante Alessandria– sti nessuna indicazione precisa sulla rivoluzione della rete ospedaliera, dove quasi tutti i presidi sono fortemente penalizzati (con i comuni di Acqui terme e Tortona sul piede di guerra). Ribadiamo ancora una volta come una delibera così importante avrebbe avuto bisogno di un’ampia discussione con cittadini, amministratori locali ed addetti ai lavori. In tal senso Chiamparino si conferma peggio di Cota”.
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