Cronaca
Difficile iscrivere i figli all’asilo nido: a Vercelli trenta posti vuoti – la denuncia di due consiglieri comunali
Se in molte città i genitori non riescono ad iscrivere i propri figli negli asili nido a causa di sovraffollamento e graduatorie bizantine, in altri luoghi ci si lamenta dei posti lasciati vuoti. A Vercelli due consiglieri comunali, Remo Bassini e Mariapia Massa, sono andati a vedere con i propri occhi la situazione negli asili nido della città, poi hanno scritto una lettera aperta al sindaco, Maura Forte, denunciando, tra le altre cose, il fatto che, su 131 posti disponibili, quelli occupati sono solamente 101. Trenta bambini in meno del previsto e questo a causa delle rette troppo alte, di politiche per l’infanzia inesistenti, flessibilità degli orari che non agevola le mamme ed i papà che lavorano e, in ultimo, i tagli al budget. Una situazione che cozza con il quadro delle richieste da parte dei genitori in quasi tutte le altre città piemontesi ed italiane. Ora, si chiede un intervento deciso ed immediato del sindaco.
La lettera scritta dai due consiglieri vercellesi a Maura Forte:
Caro sindaco,
siamo stati contattati da genitori che ci hanno esposto con preoccupazione alcune questioni riguardanti gli asili nido. Fermo restando che il servizio offerto è da tutti considerato ottimo, mercoledì scorso abbiamo voluto visitare di persona i quattro asili e ti rappresentiamo la situazione riscontrata:
Asilo nido Girasole (l’unico rimasto a gestione diretta comunale): il cancelletto di ingresso alla struttura era aperto perché, ci è stato detto, il Comune non può ripararlo. L’ascensore che accede al piano sottostante, dove si svolgono i laboratori creativi, è bloccato dagli inizi di settembre e quindi la capienza è stata ridotta da 42 a 35 bambini (anche se, con l’uso di un solo piano, la capienza non dovrebbe superare 30 bambini).
Asilo nido Peter Pan: rispetto alla capienza di 36 bambini, i posti occupati sono 22 (21 fino a pochi giorni fa).
Asilo nido I Cuccioli: rispetto alla capienza di 22 bambini, i posti occupati sono 18 (15 fino a pochi giorni fa).
Asilo nido Aquilone: è l’unico al completo, 26 bambini e 26 posti (anche se la struttura potrebbe arrivare a 30).Abbiamo saputo che le operatrici delle strutture gestite dalla cooperativa sono state richiamate recentemente dagli uffici comunali a vietare l’accesso a chiunque, compresi i genitori che vorrebbero iscrivere i bambini ai nidi. Diverse persone ci hanno anche detto che, contravvenendo a quanto previsto dal regolamento, i genitori non hanno la possibilità di scegliere il nido, ma vengono indirizzati in una delle strutture a discrezione dell’ufficio. Possiamo immaginare, con preoccupazione, che il criterio sia quello di riempire il nido comunale, poiché negli altri il Comune paga in base all’occupazione. Insomma, i conti sono presto fatti: rispetto ai 136 posti dichiarati nella tabella a pagina 38 della relazione del bilancio 2014 (relazione nella quale peraltro non compare una riga sulla politica per la prima infanzia), i posti teorici, contando anche i 5 alla Caserma Scalise, sono 131, dei quali occupati 101. Ci sono quindi almeno 30 posti vuoti (che fino a pochi giorni fa, cioè ci viene da pensare fino alla nostra interrogazione, erano anche di più).
Questa situazione, che non ha di sicuro precedenti nel nostro Comune e che contrasta con quanto capita ovunque, dove i posti sono insufficienti e le liste d’attesa sono lunghissime, pone in luce alcune questioni e problemi che ti sottoponiamo perché tu possa verificare e, se lo ritieni, intervenire, prima che la situazione venga da noi (o da altri) segnalata pubblicamente:
– le rette sono troppo alte rispetto ai redditi e all’ISEE delle famiglie: due genitori che lavorano guadagnando circa mille euro al mese si trovano subito nella fascia massima e non possono sostenere una cifra mensile così elevata per il bilancio familiare.
– Abbiamo avuto notizia, da più fonti, che siano gli stessi uffici comunali ad indirizzare i genitori verso realtà private, che non sono nidi ma baby parking e che, oltre ad essere meno controllate, offrono un servizio limitato anche sotto il profilo pedagogico, a costi però più contenuti.
– La flessibilità degli orari, anche nel part time verticale, è troppo rigida e non offre soluzioni, che risulterebbero meno costose, alle esigenze diversificate delle famiglie.
– La questione che più ci preoccupa, in conseguenza a quanto abbiamo potuto verificare, è che anche sui nidi si voglia andare al risparmio, sacrificando un importante servizio già di fatto ridotto con la chiusura ormai da diversi anni del nido Arcobaleno in via Monte Bianco. Tutto questo comporterebbe, e temiamo che possa verificarsi a breve, una riduzione del personale della cooperativa e la conseguente perdita di posti di lavoro di cui sarebbe primo responsabile il Comune. Non comprendiamo poi, anzi lo consideriamo un atto grave, il divieto di visita alle strutture da parte di genitori che vogliano verificare dove e a chi eventualmente affidare i propri figli. Non capiamo perché nei nidi non ci sia la prassi dell’open day (forse pianificata ma sempre rinviata) e non si sia pensato, in considerazione della presenza di posti vuoti, ad una promozione pubblica del servizio che da sempre incontra grande soddisfazione da parte dell’utenza. E comprendiamo ancora meno che le operatrici della cooperativa, dopo il nostro giro ai nidi dove non ci siamo fermati più di qualche minuto, siano state immediatamente riprese dal personale del Settore Politiche sociali perché non autorizzate a rilasciare a noi dati sensibili. Sono dati sensibili i numeri degli iscritti, l’unica cosa che nei brevi colloqui abbiamo chiesto??? Ti diciamo fin da ora che, se questa è la tanto sbandierata trasparenza del Comune, combatteremo fino in fondo contro queste forme di arroganza messe in atto dai dirigenti che impartiscono ordini inaccettabili ai dipendenti e che speriamo tu e la Giunta non vogliate coprire.
Ti chiediamo quindi di prendere in mano la situazione e di individuare i rimedi necessari (compresa la maggiore trasparenza), con la copertura almeno dei 136 posti previsti a bilancio. E se non ci sono domande per raggiungere quei numeri, ti chiediamo una urgente valutazione della situazione e i correttivi necessari perché i nidi tornino a funzionare al più presto a pieno regime (come era fino a pochi mesi fa). In attesa di verificare i cambiamenti auspicati, ti auguriamo buon lavoro.
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