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Cultura

Palazzo Chiablese, c’è Tamara de Lempicka nel 2015. Ma Nosiglia: ”Ci serve per i confessionali”

Redazione Quotidiano Piemontese

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tamara de lempicka - autoritatto - torino 2015“Non sono i nudi a scandalizzare”, è la precisazione che fa monsignor Nosiglia quando parla della querelle nata intorno a Palazzo Chiablese. La storica dimora reale, adibita da tempo a prestigiosa sede di mostre d’arte, dovrebbe ospitare nel 2015 una grande esposizione di opere firmate Tamara de Lempicka; dopo il successo ottenuto recentemente dai Preraffaeliti, ci si aspetta un nuovo pienone, con annessi benefici per il turismo e quindi la città. Nel 2015, proprio di fronte al cinquecentesco edificio, un altro grande evento riempirà Torino: l’ostensione della Sindone. E il vescovo vuole Palazzo Chiablese.

“Dobbiamo farci la penitenzieria”, afferma, come già avvenuto nel 2010 (non in occasione del 2000, quando non era agibile). “Non sapevamo sarebbe stato occupato”. Dunque non sono i contenuti della mostra a preoccupare la Curia (“Anche se sarebbe stato opportuno evitare il contrasto”), ma il fatto che la struttura avrebbe dovuto essere usata per permettere ai pellegrini di confessarsi prima di visitare il Sacro Lino; “Non possiamo chiedere alla gente di andare nelle chiese”, afferma Nosiglia, “non ci andrebbero. Perchè”, suggerisce, “non trasferire la mostra alla GAM?”.

L’organizzazione è scontenta e amareggiata: “Le opere sono state richieste a collezioni e collezionisti di tutto il mondo a patto che fossero esposte a Palazzo Chiablese”, dice Natalina Costa di 24 Ore Cultura; “abbiamo speso un capitale per ristrutturazione e promozione, e alla seconda mostra dovremmo già spostarci, perchè gli spazi servono per metterci dei confessionali? Come non ci fossero altri posti, a Torino…”. Ci sarebbe un problema logistico ulteriore, riguardo l’ipotesi GAM: in quel periodo, i locali della Galleria sarebbero già occupati da un’altra, prestigiosa mostra, su Monet. Che a quel punto dovrebbe essere completamente rinviata.

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