Cronaca
Lite con accoltellamento fra dipendenti Eataly, Farinetti: ”Inspiegabile, cameriere bravissimo”. Ma i lavoratori gridano: ”Qui si muore di lavoro”
Scena insolita, quella accaduta nel grande ristorante Eataly di Roma Ostiense, dove un grosso coltello da cucina è stato brandito non per preparare qualche manicaretto ma per procurare ferite a due dipendenti dell’azienda piemontese. Protagonisti, un cuoco e un cameriere, con un violento alterco che poteva finire persino in tragedia. A usare la lama contro un altro cameriere e un addetto alla sicurezza, facendoli entrambi finire all’ospedale in condizioni per fortuna non gravi, è stato il 25 Sharif Hosseini, rifugiato afghano; casualmente, all’interno della struttura si trovava anche il patron Oscar Farinetti, fra i primi ad accorrere laddove era nato il caos, tra le cucine e l’ultima sala per il pubblico.
L’imprenditore albese (nella foto) racconta di come l’ex cameriere fosse “un dipendente modello”. Assunto nel dicembre 2013 con contratto di un anno, l’azienda aveva tutta l’intenzione di confermarlo perchè soddisfattissima di come il ragazzo lavorava; ma, inspiegabilmente (almeno in apparenza), venerdì scorso il 25enne aveva presentato le proprie dimissioni. Avrebbe dovuto continuare a prestare i propri servizi presso il reparto rosticceria fino a domenica, ma ieri ecco l’alterco con il cuoco e lo scatto d’ira.
Un anonimo dipendente di Eataly però manifesta comprensione per l’afghano: “In realtà, solo nell’ultima settimana e solo nel mio reparto si sono licenziate tre persone!”. La causa di questo incredibile turn-over? Drammatiche le parole del lavoratore: “E’ una conseguenza dei ritmi stressanti e delle continue pretese che ci vengono richieste; se potessi, andrei via subito. Poco tempo fa, un nostro collega è morto d’infarto, e sapete cosa hanno fatto delle nostre richieste di mettere almeno un punto di primo soccorso, dopo quel che è accaduto? Nulla. Oggi a prestare i primi soccorsi allo chef (che verrà operato, ndr) è dovuta intervenire una cliente medico che per fortuna si trovava qui per mangiare”.
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