Scuola e formazione
Facoltà di Medicina, è vero caos: il Tar ammette 220 ricorrenti. Ghigo: ”E ora dove li mettiamo?”
Non bastavano i problemi emersi nelle scorse settimane e che metterebbero a serio rischio la stessa futura esistenza dei medici di base: ora è vero caos alla facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Torino. Il maxi-ricorso presentato presso il Tar del Lazio da migliaia di partecipanti ai test di ingresso ha ottenuto gli effetti sperati dai denuncianti: ben 220 di essi sono stati forzosamente ammessi ai corsi. Il che, però, crea dei problemi all’ateneo che non esita a definire “drammatici” il direttore, Ezio Ghigo: “Facciamo già difficoltà a dare un posto alle 389 matricole; questi altri, dove li mettiamo?”.
Un problema di spazio fisico (forse perfino di sicurezza) che inevitabilmente si rifletterebbe anche sulla didattica. Su quest’ultimo aspetto si potrebbe pensare di intervenire aprendo nuovi corsi, anche se resterebbe sempre il problema delle aule ma pure quello delle risorse: con tutti i tagli in atto, chi li terrebbe, i ricercatori non pagati cui non spettano compiti simili? Si potrebbe trasmettere le lezioni in video od optare per l’affitto di nuovi spazi. Ma c’è anche un’altra questione, che si potrebbe definire di etica: i ragazzi ammessi sub judice erano in molti casi arrivati al fondo della graduatoria, e ora ne scavalcano altri che, pur avendo superato il test, non hanno trovato posto presso la sede delle Molinette.
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