Cronaca
Crescono i ricoveri per anoressia a Torino: i medici avvertono per il rischio osteoporosi
I dati del Centro Amenorree-Anoressia degli ospedali Regina Margherita-Sant’Anna sono allarmanti: solo nell’ultimo anno (da settembre 2013 a giugno 2014) sono stati presi in carico 70 pazienti tra i 12 e i 17 anni e il numero dei ricoveri legati a questa patologia continua a crescere. Nei giorni scorsi, inoltre, in occasione del corso “L’Osteoporosi: un problema non solo per vecchi” si è parlato delle conseguenze dell’anoressia sulle ossa dei giovani. Il calo di peso, oltre ai problemi di salute generale, può arrestare la crescita ossea portando al rischio di incorrere in fratture precoci. Cosa fare? “Se non si interviene il prima possibile si possono bloccare i fattori di crescita, già inibiti dalla sottonutrizione e dalla magrezza, che stimolano la formazione del tessuto osseo” ha dichiarato al quotidiano La Stampa il professor Carlo Campagnoli, vicepresidente dell’Associazione Prevenzione Anoressia Torino: “Il rischio di osteoporosi aumenta in modo esponenziale e, se il recupero completo non avviene nel corso dell’età dello sviluppo, è molto probabile che la giovane donna si possa portare dietro questo problema per tutta la vita. Spesso si tende a prescrivere la pillola o farmaci simili con la presunzione di risolvere anche questa disfunzione, ristabilendo il ciclo delle mestruazioni. La verità è che non basta, perché si dilazionano i tempi di guarigione e non si tiene in conto che si tratta una questione soprattutto psicologica, che necessita di un supporto da parte di specialisti e familiari”. Il prossimo passo – si legge ancora nell’articolo – sarà una campagna di sensibilizzazione promossa dalla Fondazione per l’Osteoporosi Piemonte che partirà a metà novembre nelle scuole superiori torinesi per informare prima di tutto i ragazzi sulle conseguenze sfavorevoli del sottopeso. E invitarli a portare maggiore attenzione alle esigenze del proprio organismo.
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