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Piemonte

Firme false PD per le ultime elezioni, la rabbia di Sergio Chiamparino: ”Piuttosto do le dimissioni”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sergio-ChiamparinoPotrebbe sembrare incredibile sollevare una nuova questione legate a false firme per la presentazione delle liste elettorali, specie dopo quello che è successo a Roberto Cota e alla sua giunta, e addirittura assurdo immaginare che possa accadere di nuovo in Piemonte. Invece, la possibilità – per quanto lontana dall’essere acclarata – è per il momento concreta; tanto che il presidente Sergio Chiamparino avrebbe confidato che “Se succede, mi dimetto, non aspetto niente”. L’inchiesta della Procura di Torino sulle autenticazioni è la seconda a far fibrillare il PD nel giro di pochi giorni, dopo quella su Rimborsopoli che ha visto inaspettatamente indagati pezzi grossi, grossissimi, dell’attuale governo regionale.

Va rimarcato come il partito di Matteo Renzi non avesse necessità di presentare le liste, in quanto già presente nel precedente Consiglio, ma fu una scelta dettata dalla “correttezza” (come disse Gariglio) e pure dal bisogno elettorale di dimostrare la sussistenza di un’ottima base sul territorio, per contrastare l’avanzata del temutissimo M5S. La fretta però potrebbe aver giocato qualche brutto scherzo. Uno dei protagonisti sotto il tiro al bersaglio delle opposizioni è l’ex consigliere provinciale Pasquale Valente, che in veste di certificatore avrebbe validato in un solo giorno ben 329 firme, giorno in cui si recò pure a Cossano Canavese per altri 23 autografi. L’inchiesta in atto chiarirà se c’è stata qualche irregolarità.

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