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Cronaca

Immigrazione: cambiano i tempi di permanenza nei Cie. Monica Cerutti: “Si dia attuazione alla nuova norma”

Redazione Quotidiano Piemontese

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cie-torinoLa Camera ha approvato in via definitiva la legge europea 2013-bis con nuove norme relative ai tempi di permanenza nei Cie (Centri Identificazione ed Espulsione). La nuova norma prevede che il migrante da identificare possa essere tenuto all’interno del centro per un periodo di complessivi 30 giorni, in caso di mancata identificazione i giorni non potranno comunque superare i 90 giorni. Nel caso la persona non fosse identificata, ma siano emersi elementi che possano rendere probabile una identificazione, il questore può richiedere al giudice di pace una o più proroghe, ma senza superare i 90 giorni di permanenza totale (il termine precedente era di 18 mesi). Novità anche per gli stranieri che siano già stati trattenuti presso strutture carcerarie. Chi avesse trascorso infatti 90 giorni in un penitenziario può essere trasferito in un Centro di Identificazione e di Espulsione ed essere trattenuto per un massimo di 30 giorni, senza proroghe. Per loro, con le vecchie norme, i tempi di permanenza nei Cie, a prescindere dal periodo trascorso in carcere, potevano arrivare comunque a 18 mesi.

Ovviamente non è ancora abbastanza, ma è già qualcosa è quanto scrive l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Monica Cerutti. Come sostiene Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, si tratta di “un passo avanti verso l’abolizione dei Centri di Identificazione ed Espulsione”. I CIE come spesso abbiamo ribadito in passato sono luoghi che non hanno più senso di esistere perché nei fatti sono già chiusi e a confermarlo sono gli stessi numeri. Il centro di Torino ad esempio è nato per ospitare 210 stranieri, mentre l’ultima volta che lo abbiamo visitato la sua capieza era di meno di 70 posti. Ed è l’unico centro attivo del nord Italia ha concluso l’assessore regionale.

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