Economia
Fiat-FCA, Marchionne: ”Nel 2018 lascio, largo ai giovani. Elkann? No, Agnelli restano presidenti”
Un annuncio che farà il giro del mondo in pochi minuti, quello rilasciato a Businessweek da Sergio Marchionne: “Al completamento del piano quinquennale iniziato lo scorso anno, mi dimetterò”. Sarebbe a dire, nel 2018.
Una vera “bomba”, quella lanciata dall’attuale amministratore delegato dell’ex gruppo Fiat, da lui trasformato in FCA. “Cosa farò dopo? Qualcos’altro, senza dubbio”, sorride il 62enne il dirigente. “Ma il mio posto va preso dai giovani”. Prima, però, completare il piano: dal suo insediamento nel 2004 il fatturato è stato triplicato, ma adesso deve quintuplicare arrivando a 5 miliardi di euro nel 2018, tramite nuovi modelli Alfa Romeo e un’opera di lancio del marchio Jeep al di fuori dei confini nordamericani.
Quando dice “dai giovani”, al plurale, Marchionne non commette un errore: nella sua testa c’è infatti la possibilità di dividere tra più figure il suo attuale ruolo. “Sicuramente chi verrà dopo di me farà cose diverse; il ruolo stesso dovrà essere rivisto”. John Elkann è un candidato possibile? “No”, senza mezze misure. L’idea resta quella che la famiglia Agnelli rimanga maggiore azionista della società, con un suo membro come presidente, lasciando però la gestione a una figura professionale esterna. Lo stesso nipote dell’avvocato Agnelli lo ha ribadito recentemente, aggiungendo pure “Abbiamo candidati forti”. Di nomi, per ora, nemmeno l’ombra.
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