Cittadini
Amazon potrebbe scegliere Torino come sede della sua prossima filiale italiana, ma a contendere l’opportunità c’è la Francia
Torino potrebbe vantare almeno 1500 nuovi posti di lavoro grazie alla possibilità che Amazon scelga la città piemontese come sua prossima sede italiana, oltre a quella operativa piacentina e quella emiliana dove lavorano già oltre 400 persone. Bella storia, ma c’è un ma, ovvero la concorrenza di Nizza. Amazon, multinazionale Usa di commercio elettronico con sede a Seattle, vorrebbe aprire una filiale in una delle aree industriali dismesse torinesi, però la situazione ora è sospesa, visto che i vicini d’oltralpe, i francesi, hanno uguali opportunità di ospitare il futuro polo di Amazon. La contesa resta aperta perché Amazon ha stabilito di rinviare tutto al prossimo anno, ovvero al prossimo budget disponibile e valutare poi le varie opzioni presenti. La realizzazione, in un modo o nell’altro, dovrebbe avvenire a breve, vista la necessità del Gruppo americano di realizzare una rete che abbracci e serva il Nord-Ovest d’Italia e il Sud della Francia. Gli spazi di cui Amazon necessita devono essere ampi, almeno 200 mila metri quadri, dalla forma di sigaro in modo da ospitare una zona imballaggi, una per lo smistamento e una per le spedizioni. Al momento, a Torino sono state vagliati alcuni siti: l’area di Tne, l’ex acciaieria Thyssen in corso Regina Margherita, Borsetto di Borgaro. E’ tutto in forse, ma perdere tale opportunità significherebbe niente lavoro, niente sviluppo di determinate aree, niente investimenti. Non resta che aspettare e invogliare gli americani a spendere i propri soldi sotto la mole.
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