Ambiente
#Bikenomics Il valore aggiunto della bici secondo Pony Zero: velocità e risparmio economico
Sabato 20 settembre si svolge a Torino la OpenBikeZero, una gara ispirata all’Alleycat race, la gara internazionale sull’attivita? dei bike messenger. La gara consiste nel superamento di 6 check-points. Vince chi avra? raggiunto tutti i checkpoint previsti nel minor tempo. Nel giorno successivo, in occasione del Bike Pride 2014, verranno proclamati i vincitori e consegnati i premi. Ad organizzare l’iniziativa è Pony Zero, l’innovativo servizio di consegne a zero emissioni premiato lo scorso maggio da Legambiente. Quotidiano Piemontese ha intervistato Marco Actis, fondatore di Pony Zero, per approfondire un caso virtuoso di “economia della bicicletta” (il tema scelto quest’anno dal Bike Pride).
Com’è nata l’idea Pony Zero e perché avete scelto le bici per un servizio di consegne?
Io e l’altro fondatore di Pony Zero, Davide Fuggetta, iniziammo in prima persona a fare consegne su Torino. Con il passare del tempo ci rendemmo conto che la bicicletta aveva delle grosse potenzialità in termini di velocità e di risparmio economico. Una volta compresi questi valori aggiunti abbiamo creato un team che ha permesso di far crescere il progetto.
Quali sono le dimensioni attuali dell’impresa?
Siamo una start-up in crescita. Stiamo portando avanti diversi progetti di sviluppo. In termini di addetti abbiamo un team composto da 4 persone più altre due figure al lavoro in ufficio. Ci sono poi i ragazzi che si occupano delle consegne arrivando così ad un totale di circa 20 persone che ruotano intorno alla start-up.
In quanto tempo avete raggiunto questi risultati?
Siamo stati velocissimi. Abbiamo costituito la società a giugno dell’anno scorso e siamo stati incubati come impresa innovativa presso TreataBit, all’I3P del Politecnico di Torino. Siamo cresciuti anche in termini di fatturato: dai 2.000 euro al mese che facevamo prima ora siamo intorno ai 10.000.
È possibile quantificare il risparmio economico ottenuto per la vostra attività attraverso l’utilizzo della bici?
Abbiamo due linee di business: il servizio postale con autorizzazione ministeriale (per l’invio anche di posta raccomandata con valore legale) e il servizio pony express. Per quanto riguarda il primo servizio abbiamo un risparmio di circa il 30% rispetto al servizio universale. Inoltre effettuiamo anche prese a domicilio senza bisogno di uscire di casa per il cliente. Per il secondo caso, invece, il risparmio è di circa il 15% rispetto ai concorrenti. Questo risparmio è ottenuto anche grazie ai mancati costi per il mantenimento di mezzi a motore. Ma il vantaggio più significativo in questo caso è dato dalla velocità: le bici riescono ad evitare il traffico, possono attraversare le ztl… e così, mentre i principali competitor assicurano sulla consegna più veloce un’ora dal momento della presa, noi facciamo in 55 minuti presa e consegna.
Avete fatto un calcolo anche in termini di emissioni di CO2 evitate?
Con il nostro sistema gestionale, ogni cliente accendendo all’area web personale, può sapere il risparmio di CO2 generato usando il servizio. Si tratta di una formula standard usata a livello europeo per il calcolo del risparmio ottenuto attraverso l’utilizzo della bici rispetto ai mezzi a motore. Tuttavia, anticipo che presto arriverà sul sito anche il contatore universale del risparmio generato dal servizio.
Quali obiettivi avete per il futuro? Puntate ad espandere il servizio ad altre città?
Sì, stiamo guardando a Milano dove è già iniziata una collaborazione per un servizio di consegne di prodotti a km zero. Inoltre, siamo in trattativa con Italo Treno per le consegne Torino-Milano attraverso l’utilizzo del mezzo treno-bici.
Un’ultima domanda personale. Fino a poco tempo fa pedalava per lavoro, ora non lo fa più? Ha nostalgia?
Al momento non pedalo più e mi dedico ad una serie di faccende “burocratiche”. Pedalare mi manca. Oggi faccio un lavoro mentale. Quando sei per strada in bici, invece, sei in movimento e dai sfogo alle tensioni.
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