Cultura
Calcio e cultura, un’idea di Pastorin: ”I calciatori prima della partita si scambino anche un libro”
Il binomio calcio-letteratura è da tempo, checché ne pensino – o ne ignorino – coloro che detestano il pallone a prescindere, forte e fecondo; i grandi autori che con il popolare sport si sono cimentati, quelli che da lì sono partiti e quelli che perfino vi hanno costruito sopra gran parte della propria carriera sono numerosissimi, dal Sudamerica all’Inghilterra, dalla Spagna all’Italia. Però tutto questo scambio non ha di norma mai riguardato direttamente i veri protagonisti del gioco: i calciatori, quasi sempre considerati – quando a ragione, quando a torto – mediamente ignoranti.
Per sfatare questo luogo comune, e per modificarlo quando avesse al suo interno elementi di realtà, c’è una proposta avanzata (anzi, ri-avanzata) da Darwin Pastorin. Il celebre giornalista di stanza a Torino, nel corso di un’intervista a a Libreriamo, ricorda innanzitutto una proposta di Günter Grass (“Durante gli intervalli delle partite di Bundesliga, leggere poesie o brani di letteratura dedicate al calcio), per poi suggerire: “Prima dell’inizio di una partita i giocatori, oltre ai gagliardetti, si potrebbero scambiare anche un libro, scelti da loro stessi. Questo potrebbe essere”, dice Pastorin, “un bel gesto da parte del calcio per rendere sempre più popolare la letteratura. C’è bisogno, soprattutto oggi, di leggere molto”. Un’idea assolutamente fattibile, a costo zero, e probabilmente più efficace di molte campagne fatte di parole che però non colpiscono i bersagli giusti.
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