Cronaca
Carni contaminate, allevatore ”gonfiava” le vacche col cortisone: rischia il carcere
Nove milioni di italiani, affetti da asma o allergie respiratorie di vario genere, assumono con frequenza più o meno elevate il cortisone; ma probabilmente, non sapevano di rischiare di ingerirlo anche mangiando una bistecca. E’ quel che è successo agli inconsapevoli consumatori della carne proveniente da un allevamento di Scalenghe, in provincia di Torino, il cui proprietario rischia ora di finire in tribunale (e quindi in carcere per qualche annetto) con l’accusa di corruzione e adulterazione di sostanze destinate all’alimentazione, falso, frode in commercio e altro ancora.
L’inchiesta ordinata dal pm torinese Raffaele Guariniello ha infatti evidenziato come costui somministrasse cortisonici (desametasone, per essere precisi) alle vacche in quantità ampiamente superiori ai limiti previsti dalla legge; così tanto che le sostanze avevano ottenuto non solo l’effetto voluto, cioè quello di “gonfiare” la massa delle bestie, ma anche quello di contaminarne le carni, destinate alla macellazione e quindi all’alimentazione. Una pratica già scorretta di per sè è stata letteralmente abusata dall’allevatore piemontese, che ora potrebbe finire a processo.
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