Cronaca
Parte da Cuneo l’arresto di due albanesi che tentavano il rientro di alcuni espulsi dall’Italia
Come quando si scoperchia un formicaio. Lo scorso gennaio, due albanesi avevano consumato una violenta rapina ai danni di un pensionato, a Cuneo; uno era stato in seguito rintracciato e arrestato, mentre le tracce del compagno di sventura avevano portato a un gruppo di suoi connazionali risiedenti nel varesotto. Monitorando questi ultimi, la polizia ha scoperto che stavano organizzando l’ingresso in Italia di altri due uomini di origine albanese che si nascondevano fra il confine sloveno e quello ungherese, operazione da condursi nottetempo, a piedi, senza viveri nè bagagli di alcun genere; gli agenti si sono ovviamente insospettiti: se si trattasse – per dire – di rifugiati, che bisogno ci sarebbe di tutta questa segretezza? Era piuttosto evidente che si trattasse di individui già espulsi dall’Italia, e che tentavano di reintrodurvisi. Con la collaborazione fra Cuneo e la Squadra Mobile di Trieste, i due – che pure portavano con sè documenti (falsi) “puliti” – sono stati individuati e bloccati; avevano precedenti, anche gravissimi (uno era stato condannato per omicidio). E anche uno dei “passeur” è finito in carcere, ma le indagini a questo punto proseguiranno.
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