Economia
Dalla Russia arrivano preoccupazioni per Maserati, dalla Cina speranze per De Tomaso
Come può Vladimir Putin condizionare il tessuto industriale e occupazionale del torinese? Può, con il contro-embargo che sta varando in queste settimane il presidente russo in risposta a quello applicato dai Paesi occidentali nei confronti del suo. Una ritorsione, quella del premier ex sovietico, che danneggia le aziende particolarmente attive nell’export verso Mosca; come ad esempio Maserati. Lo stabilimento di Grugliasco viaggia infatti con le vele spiegate, in un settore in crisi, proprio perchè solo il 5% della sua produzione è destinata al territorio nazionale; il resto va altrove, e in buona parte proprio verso est.
D’altro canto, come ricorda oggi Repubblica, c’è un’ipotesi (per ora non così prossima) di rilancio, per l’industria automobilistica torinese, che viene da un Oriente ancora più lontano. Matteo Renzi, capo del Governo, è infatti recentemente tornato dalla Cina sbandierando l’intenzione di Brilliance di produrre automobili in Italia. Brilliance è la casa cinese che lavora anche per Bmw, e pareva aver puntato il proprio obiettivo su Termini Imerese; siccome però sulla fabbrica siciliana pesano dubbi di carattere strutturale e logistico, ecco che qualora venissero confermati questi ultimi (e prima ancora le concrete intenzioni cinesi) allora ci si orienterebbe su Torino, anzi su Grugliasco, magari sui dipendenti ex De Tomaso. Discorsi per ora prematuri, in attesa di capire se diventeranno qualche cosa di diverso da semplici ipotesi.
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