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Economia

La Caporetto della sanità piemontese: spese folli, bilanci 2012 aperti, rischio commissariamento. Saitta: ”Ereditato un settore non governato”

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1_saittaLa sanità piemontese è a pezzi. Il quadro che emerge dal “tavolo Massicci” sullo stato di salute delle Asl regionali non si può definire altrimenti: spese enormi e spesso immotivate, e aziende che devono ancora chiudere i bilanci 2012, sono la punta di un enorme iceberg marcescente. E quando il nuovo assessore Antonino Saitta “Si deve cambiare verso in fretta altrimenti in ottobre ci troveremo davvero in difficoltà”, quel che non viene menzionato apertamente nelle sue parole è però chiaramente lo spettro che domina ogni considerazione: quello del commissariamento.

Insomma, Roma lancia un ultimatum al Piemonte: agire subito. Per cui, anche l’iniziale decisione dell’ente di aspettare il prossimo aprile per rivedere le posizioni di molti direttori potrebbe essere anticipata. Il nuovo direttore generale, Fulvio Moirano, incontrerà oggi stesso l’advisor di Kpmg cui la Regione aveva chiesto di monitorare i bilanci, per poi capire “caso per caso” dove si sbaglia. “Non farò processi pubblici”, dice Saitta, “ma ciascuno deve prendere atto dell’andamento generale molto negativo. Abbiamo ereditato – tuona l’assessore – un settore non governato”, un disastro totale.

La spesa della sanità regionale per prodotti non farmaceutici era stata nel 2013 di 1,646 miliardi di euro; secondo il piano di rientro imposto dal Governo avrebbe dovuto scendere nell’attuale esercizio a 1,573 mentre invece le stime parlando di un ulteriore aumento: 1,662 miliardi. Anche sotto l’aspetto delle spese delle aziende ospedaliere le cose non vanno affatto meglio: da programmi ci si sarebbe dovuti assestare intorno ai 50 milioni di passivo, mentre ora si è a 163. E molto c’è da rivedere anche nell’organizzazione stessa dell’assessorato, con una struttura indebolitasi negli anni e diventata per questo non “più snella”, ma meno efficiente. Per Saitta e Moirano si prospetta un super-lavoro.

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