Lavoro
Blitz di SEL a Cameri: in costruzione più F-35 del previsto, con meno operai di quanto annunciato
Venerdì, il Parlamento discuterà una mozione di Sinistra Ecologia & Libertà, che propone l’uscita dell’Italia dal programma di costruzione di nuovi aerei militari d’attacco, deciso anni fa dal Governo. Si tratta di velivoli statunitensi, i Lightning II Joint Strike Fighter, meglio conosciuti semplicemente come i famigerati “F-35”. Per prepararsi al meglio per la discussione, tre deputati di SEL (Giorgio Airaudo, Giulio Marcon e Franco Bordo) si sono recati ieri a Cameri presso lo stabilimento FACO (Final Assembly and Check Out) dove con Alenia Aermacchi si provvede ad assemblare i velivoli, e hanno trovato diverse sorprese.
Per prima cosa, i parlamentari hanno trovato gli operai impegnati a costruire non i 6 aerei previsti dalla delibera governativa, ma 8: perchè? In secondo luogo, le maestranze stesse: Finmeccanica parlava di 1500 unità di forza-lavoro impiegate nello stabilimento Faco, in seguito ridotte a un terzo; in realtà, gli autori del blitz hanno verificato che gli addetti sono appena 328, più alcuni apprendisti, interinali e trasfertisti. Scoperte che hanno lasciato sconcertati i tre politici, e che al tempo stesso forniscono armi a loro e a tutti coloro che sono contrari all’acquisto e costruzione da parte dell’Italia dei costosissimi F-35, specie in presenza delle storture rilevate ieri all’Alenia.
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