Sport
Italia campione d’Europa di hockey pista. Festeggia il vercellese Motaran
Alcobendas, periferia di Madrid. Un sobborgo che gli appassionati di hockey su pista ricorderanno a lungo: l’Italia è campione d’Europa. Non succedeva dal 1990, quando in casa, a Lodi, gli azzurri si laurearono campioni continentali; poi anni di buio per il movimento, risorto con questo inaspettato successo nella terra dei pluricampioni spagnoli. Gli italiani hanno iniziato in sordina, poi hanno fermato sul 2-2 i padroni di casa. Risultato storico, dato che la Nazionale spagnola, vincitrice degli ultimi 7 Europei e degli ultimi 5 Mondiali, non terminava una partita senza vincere addirittura dal 2004! La leggenda è continuata venerdì scorso, con il 3-2 ai danni dei portoghesi, altri mostri sacri della disciplina, poi la Francia. Tre volte in vantaggio i transalpini, ma il match si è concluso sul 5-4 per gli azzurri che, a quel punto, dovevano solo attendere il risultato di Spagna-Portogallo. La competizione, infatti, non si giocava, come siamo abituati in altri sport, con sfide ad eliminazione diretta, ma con un girone all’italiana. Gli azzurri hanno assistito all’ultimo match trepidando sulle tribune e quando la sirena suona la fine sul 6-6 esplode la gioia: l’Italia, con i suoi 13 punti, è campione d’Europa. Esulta anche il vercellese Davide Motaran, capitano della Nazionale e fino al 2002 tra le fila della compagine piemontese.
Ha festeggiato invece molto meno il suo compagno di squadra Massimo Tataranni, scambiato per un tifoso da due poliziotti locali che, dopo averlo malmenato, lo hanno arrestato e trattenuto una notte in carcere. Poco dopo le 13 di ieri, la liberazione, ma l’incredibile equivoco ha lasciato segni indelebili, oltre che sul viso del giocatore (naso sanguinante e altre ecchimosi assortite), anche sul morale: “Sono stato tutta la notte in un gabbiotto che sarà stato tre metri per tre. Non ho mai dormito, a un certo punto ho urlato che mi portassero almeno un po’ d’acqua. Ma sono arrivati solo dopo un bel po’. Pensavo: sono campione d’Europa. E così mi tenevo su di morale”.
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