Cronaca
Aborto colposo a Mondovì, condannato il ginecologo a due mesi di reclusione
Un ginecologo dell’ospedale di Mondovì, G.O., è stato condannato dal giudice monocratico del tribunale di Cuneo a due mesi di reclusione (con pena sospesa) per il procurato aborto colposo di una mamma cuneese che, nel 2011, perse il bambino a pochi settimane del parto. La donna iniziò ad accusare episodi di innalzamento della pressione a partire dalla 31esima settimana di gravidanza e, seppure i sintomi possono ricondursi ad una getosi, la situazione, secondo il giudice, non fu adeguatamente monitorata. Non furono eseguiti esami per controllare la salute del feto e venerdì 25 marzo 2011, il ginecologo, pur riscontrando carenza di liquido amniotico, non affrettò i tempi per il taglio cesareo, in programma solamente per la settimana successiva. In poche ore, invece, la situazione precipitò e la donna informò il medico di non sentir più muovere il bambino dentro la pancia. Il medico la tranquillizzò, ma la visitò solo il lunedì successivo, riscontrando, tramite ecografia, un aborto già avvenuto.
Le perizie disposte dal giudice Ruggiero confermarono l’omissione da parte del dottore delle misure necessarie in caso di gestosi, da qui la sentenza del tribunale, che ha però assolto il ginecologo dall’accusa di aver provocato con il suo comportamento lesioni alla sua paziente.
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