Cittadini
Il Comune di Torino punta su e-gov e smart city per il piano di digitalizzione della città
Il Comune di Torino tenta di ridefinire un piano per il digitale che coinvolga i servizi di e-gov e quelli legati alla smartcity, nonostante la città non disponga di un’Agenda digitale. Scrive Agendadigitale.eu
Due gli assessori ai quali sono state affidate le deleghe: Stefano Gallo, assessore ai Servizi Civici, Sport e Sistemi Informativi, che ha la responsabilità dei servizi di e-government ed Enzo Lavolta, assessore alle Politiche per l’ambiente, l’energia e lo sviluppo tecnologico al quale fa capo l’ambizioso progetto smart city. Importante inoltre evidenziale che la Città di Torino, consapevole della strategicità dell’innovazione, ha dato vita alla Fondazione Torino Smart city, organismo indipendente che ha come obiettivo prioritario quello di coordinare e facilitare le iniziative in questo ambito.
E nel 2013 è stato dato il via alla mappatura degli asset della città (progetti, atti regolamentatori, base dati, ecc), che anche grazie al coinvolgimento della comunità territoriale ha consentito ma lessa a punto del masterplan Torino Smart City denominato Smile (Smart Mobility, Life and Health and Energy) che raccoglie ben 45 azioni prioritarie distribuite in quattro verticalità e in una dimensione trasversale denominata Integration che racchiude tutti i temi “core” dell’Agenda digitale: open data, modelli di finanziamento dell’innovazione, governance dei processi.
“La Città ha accolto fin dal 2011 la sfida europea delle smart cities, interpretandola come una delle chiavi per lo sviluppo del proprio territorio”, racconta ad Agendadigitale.eu l’assessore Lavolta. “A questo scopo abbiamo partecipato a numerosi bandi europei e nazionali, utili ad avviare progetti di ricerca, di sviluppo tecnologico ed innovazione legati ai temi della “città intelligente” e molti dei progetti finanziati grazie alle risorse europee sono attualmente in corso ed hanno avuto il merito di migliorare la capacità amministrativa della città nella ricerca di fondi su cui poggiare l’ammodernamento delle proprie strutture, nel focalizzare gli sforzi nella costruzione di partnership con il sistema industriale e della ricerca e permettendole di sperimentare un uso della domanda pubblica di beni e servizi per sostenere l’innovazione delle imprese”.
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