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Ambiente

Slow Food mette al bando l’ingozzamento delle oche per la produzione del foie gras

Gabriele Farina

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ocaNiente più ingozzamento delle oche per la produzione del foie gras. Slow food mette al bando la crudele tecnica di produzione del pregiato fegato d’oca. Ne ha dato notizia lo stesso Carlin Petrini durante i festeggiamenti per i dieci anni dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina. La decisione è stata presa dal Consiglio Internazionale di Slow Food, il supremo organo di indirizzo del movimento, i cui delegati si sono riuniti nel fine settimana a Santa Vittoria d’Alba e a Pollenzo per il loro incontro annuale. Per Petrini è necessario trovare la giusta misura e non è accettabile sottoporre gli animali a torture del genere per la produzione di un alimento. La tecnica dell’ingozzamento prevede che le alle oche venga infilato a forza un tubo di 30 cm in gola fino allo stomaco. In questo modo è possibile alimentarle forzatamente e causare l’anomale crescita del loro fegato, fino a dieci volte le dimensioni naturali. Per Martina “Questo Manifesto potrà dare un contributo significativo alla discussione sulla questione alimentare, in vista del semestre europeo di presidenza italiana. La produzione e il consumo di cibo rappresentano un tema geopolitico nodale, in quanto possono cambiare i rapporti tra gli stati. In questo Manifesto vedo l’originalità della proposta italiana”.

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