Alessandria
I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato patrimonio dell’Unesco
E’ praticamente fatta: i paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato sono diventati un patrimonio dell’Unesco. Il 22 giugno ci sarà la cerimonia ufficiale di proclamazione a cui dovrebbe partecipare Antonella Parigi, neo assessore alla Cultura. A dare l’annuncio sospirato dopo 10 anni di iter della Regione Piemonte per arrivare al raggiungimento del riconoscimento, è‘ stato Sergio Chiamparino: Il prossimo fine settimana a Doha, negli Emirati Arabi, dove si svolge il 38° Comitato Mondiale dell’Unesco, verrà dato il riconoscimento ufficiale a Langhe, Roero e Monferrato come patrimonio mondiale dell’umanità. Saremo presenti con una delegazione tecnica e con l’assessore al Turismo, ma anche con due assessori della precedente amministrazione. sarà “un punto di partenza, non di arrivo” per “la strategia di valorizzazione turistica del patrimonio artistico, culturale,
enogastronomico, agricolo piemontese, che ha in Langhe, Roero e Monferrato un caposaldo”. A dare per primo l’annuncio era stato il sito di Slowfood
Lo possiamo dire, nonostante nel basso Piemonte tutti si nascondano dietro uno scaramantico silenzio. In verità, ormai, si sa che i giochi sono fatti (la severa commissione ICOMOS ha fornito parere favorevole) e che il 22 giugno saranno proclamati Patrimonio Mondiale Unesco “I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”. Un risultato storico, anzi qualcosa di più. Il coronamento di un sogno cullato per lungo tempo e sempre un po’ in forse. Messo in discussione non per la bellezza delle colline e per il patrimonio culturale di livello assoluto, tra i più alti a livello mondiale, piuttosto per la bruttezza di alcuni fondovalle, riempiti spesso e volentieri da capannoni e fabrichette.
Eppure, nonostante alcuni notevoli sfregi ai panorami vitati, si può dire che i testardi piemontesi ce l’abbiano fatta. Qualcuno, un po’ maliziosamente, dice che il risultato arriva grazie a una sorta di sfinimento dei giurati, ma ora è anche venuto il momento di gioire. Perché il riconoscimento è importante e molto prestigioso. Sono 29 i comuni coinvolti su tre province. Sei quelle che sono denominate i “core zone”: Langa del Barolo, Castello di Grinzane Cavour, Colline del Barbaresco, Barbera e Nizza Monferrato, Cannelli e Asti Spumante, Monferrato degli infernot. Il 22 giugno in Quatar a Doha sarà fatta la proclamazione e così la Langa raggiungerà questo traguardo prima di zone probabilmente ancor più celebri, come Borgogna e Champagne. Ora, questo è il nostro auspicio, la tutela del paesaggio vitivinicolo dovrà essere priorità numero uno: basta cantine faraoniche che rischiano di essere dei veri e propri pugni nell’occhio, basta alberghi giganteschi posti nei più scenografici cru del Barolo, basta vigne anche nelle esposizioni a nord e spazio in queste zone a sani boschetti.
Il riconoscimento dell’Unesco probabilmente nel fine settimana a Doha, dove a rappresentare la Regione Piemonte ci sarà il neo assessore alla Cultura Antonella Parigi. Per il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, sarà “un punto di partenza, non di arrivo” per “la strategia di valorizzazione turistica del patrimonio artistico, culturale, enogastronomico, agricolo piemontese, che ha in Langhe, Roero e Monferrato un caposaldo”.
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