Cronaca
Finge uno stupro, accusa un uomo e lo fa picchiare dai parenti. Condannata per calunnia
Condannata a due anni di carcere per calunnia e al risarcimento del danno alla sua vittima, un tassista torinese. Lui, il 7 dicembre 2012, mentre era in servizio, ha subito un’aggressione da parte di due uomini che lo hanno picchiato per vendetta, visto che la condannata in questione, mandante dell’attacco, ha dichiarato di essere stata stuprata dal lui. Lei, una maestra elementare, ha inventato una violenza carnale incolpando il tassista e per questo ha istigato il fidanzato e il fratello a malmenarlo. Lo ha anche denunciato ai carabinieri, ma le indagini hanno riscontrato molte incongruenze nel racconto della maestra, fino a quando dopo 10 mesi di verifiche militari, lei ha confessato la menzogna scrivendo una lettera di scuse al magistrato che si occupa del caso. La recente udienza in tribunale ha stabilito l’innocenza dell’accusato che, fino a quando non ha saputo quale fosse il reato a lui imputato, non ha nemmeno compreso il motivo dell’aggressione dei due giovani che, in un procedimento separato, verranno giudicati per l’aggressione. Il tassista ha ricevuto un acconto di 9mila euro sulla cifra totale quale risarcimento.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese