Scuola e formazione
E’ morto a 89 anni Mario Umberto Dianzani, rettore dell’Università di Torino dal 1984 al 1996
E’ morto a 89 anni Mario Umberto Dianzani, ex rettore dell’Università di Torino nello stesso giorno in cui era nato. Mario Umberto Dianzani, nato a Grosseto il 13 giugno 1925, è stato Professore di Patologia Generale nelle Università di Genova, Cagliari, Siena prima di essere chiamato a Torino sulla cattedra che fu già di Camillo Golgi e Giulio Bizzozero, nel 1965. Preside di Medicina e Chirurgia dal 1971 al 1983 e di seguito Magnifico Rettore dell’Università di Torino per quattro mandati, dal 1984 al 1996. A lui si devono i primi lavori sulla patologia subcellulare. Membro della New York Accademy of Science e della Royal Society for Medicine, fu insignito del Premio Invernizzi per la Scienza dell’Alimentazione. Il suo gruppo di lavoro isolò un radicale libero importante nel danno da etanolo cronico. Tra le varie onorificenze, gli sono state conferite tre lauree ad honorem dalle Università di Brunel West London, Genova e Buenos Aires. Ha ricevuto nel 1979 il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, nel 1994 il Trevor Slater Award della International Society for Free Radical Research e nel 1996, il Premio Invernizzi. Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino dal 1999 al 2002. Come Rettore si è dedicato a governare la crescita dell’Ateneo torinese sia in campo formativo che in campo scientifico. Per rispondere all’eccezionale incremento delle iscrizioni all’Università in Piemonte, nel 1987 pose le basi per la creazione di un altro Ateneo, autonomo, a partire da quello di Torino: l’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro. Il rosario si terrà venerdì 13 giugno ore 20.30 alla Parrocchia Madonna Addolorata di Corso Moncalieri 227, dove si terrà anche il funerale domani 14 giugno ore alle ore 11.30.
Sulla morte di Dianzani è intervenuto il sindaco Piero Fassino: “Con Mario Dianzani scompare un uomo di scienza e un grande studioso. Professore emerito, Rettore magnifico dell’Università di Torino per molti anni e riferimento internazionale nel campo della Medicina Sperimentale, seppe imprimere un impulso riformatore all’Ateneo torinese, contribuendo a farne una università di primissimo piano, quale oggi è. Il suo lavoro rimane esempio di dedizione e lungimiranza. Alla famiglia giunga il cordoglio mio personale e della Città”.
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