Cronaca
Il Tribunale chiude il circuito di Lombardore. Rabbia e sorpresa: ”A rischio lavoro e passione”
Nessuno, probabilmente, si aspettava una sentenza del genere: il Tribunale di Ivrea ha decretato la chiusura per l’autodromo di Lombardore, l’unico circuito automobilistico di tutto il Canavese. La pista era utilizzata dagli appassionati, come anche da semplici cittadini che pagando un ingresso modesto potevano compiere giri in assoluta sicurezza con la propria auto o moto per imparare a meglio governarla, ma vi venivano anche tenuti corsi di guida e operazioni che in generale avevano funzioni di pubblica utilità . “Non possiamo permettere che lo sconfinamento di 3 decibel in un giardino, perchè di questo si tratta, cancelli una realtà unica in tre regioni”, dice uno dei titolari, Mino Potenza.
Già , perchè l’inattesa decisione del tribunale mette a rischio anche diversi posti di lavoro, direttamente sul circuito come pure nell’indotto. “La nostra azienda, che prepara moto da pista, ha sede non a caso qui accanto”, dice a Quotidiano del Canavese il titolare di Rosmoto, Ezio Rosboch; “senza poter fare prove su pista, subiremo un gran danno economico in un momento già difficile”. Negli anni, per alcune segnalazioni relative al rumore – peraltro ovviamente inevitabile – erano già stati presi diversi provvedimenti; riduzione degli orari, applicazione tassativa di silenziatori ai motori e quant’altro. Ma non è stato sufficiente. Non si escludono proteste, a breve.
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