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Agricoltura e sociale, due realtà da far convolare a nozze per creare lavoro rivolto a disabili e disoccupati di lungo corso

Redazione Quotidiano Piemontese

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Olivero con Fiorio, Vercelli e altri relatori del convegno

Olivero con Fiorio, Vercelli e altri relatori del convegno

In altre realtà italiane è già diffusa, mentre la sua presenza nell’astigiano è ancora da costruire: “Ma ci sono tutte le condizioni perché l’agricoltura sociale possa decollare anche nel nostro territorio” commenta Massimo Fiorio, deputato Pd e primo firmatario della proposta di legge sull’agricoltura sociale i cui ultimi emendamenti saranno votati a giorni in Commissione Agricoltura della Camera di cui il parlamentare astigiano è vicepresidente. Di agricoltura sociale si è parlato venerdì 6 giugno in municipio al convegno  promosso dall’associazione “Asini si nasce… e io lo nakkui”, con il patrocinio del Comune di Asti e a cui ha partecipato Andrea Olivero, viceministro alle Politiche Agricole.

Due settori considerati per troppo tempo marginali, l’agricoltura e il sociale, se messi insieme creano una realtà forte – sottolinea Fiorio – Molti piccoli paesi dell’astigiano hanno un patrimonio di aziende agricole con spazi e attività che possono essere dedicati all’agricoltura sociale, favorendo l’inserimento di persone cosiddette svantaggiate: disabili psichici o fisici, ma anche disoccupati di lungo corso. Sarebbe una risposta concreta all’inclusione sociale e alla creazione di nuovi posti lavoro, di cui c’è bisogno anche nella nostra provincia. Un’esperienza, laddove già realizzata, che costituisce integrazione di reddito per le aziende agricole e integrazione sociale per territori in cui mancano strutture e risposte socio-assistenziali”.

spigaLa proposta di legge, che tiene conto delle esigenze espresse dalle realtà direttamente coinvolte, punta sulla multifunzionalità delle aziende agricole, aprendole al campo del sociale, e riqualifica il sistema di welfare locale. Le fattorie sociali si fondano sulla solidarietà e non sull’assistenzialismo. “Gli operatori che lavorano – conclude Fiorio – possono costituirsi in organizzazioni di produttori riconosciute e, in prospettiva, avranno la possibilità di veder collocato il loro prodotto nelle mense scolastiche o negli ospedali. Uno sbocco di mercato importante, con consumatori consapevoli che quello che mangiano è un prodotto etico, solidale e di buona qualità, spesso proveniente dall’agricoltura biologica”.

Prospettive che piacciono a Piero Vercelli, assessore ai Servizi Sociali del Comune, che venerdì 6 ha annunciato “l’intenzione di costituire un tavolo di lavoro per fare incontrare il mondo agricolo con quello sociale, proprio partendo dai contenuti della proposta di legge firmata da Fiorio che mette al centro la persona”.

Asti, quindi raccoglie la sfida mentre a Roma si guarda a un percorso con i tempi contingentati.

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