Ambiente
Narzole, sponde del Tanaro riempite con 27 tonnellate di cenere tossica, 9 indagati
La procura di Genova ha chiuso l’indagine sulle ceneri di carbone interrate lungo le sponde del Tanaro a Narzole, nel cuneese, e inviato nove avvisi di garanzia. Tra questi ci sono i proprietari della società Dellatorre che intende realizzare impianti sportivi nella zona e un loro consulente per l’ambiente. Gli accertamenti sulla qualità del terreno sono stati disposti dalla Dda (Direzione distrettuale antimafia). Secondo la procura le 27 tonnellate di cenere di carbone con cui le sponde del fiume sono state riempite per mettere in sicurezza un’area di 20 mila metri quadrati e poi realizzare impianti sportivi sarebbero altamente tossiche. Il materiale arriva dalla Tirreno Power, azienda di Vado Ligure che produce energia elettrica. Di tutt’altro avviso l’avvocato Alessandro Viglione che difende i fratelli Dellatorre: «Abbiamo appena completato una difesa tecnica che presenteremo in Tribunale, per contestare gli addebiti della Procura di Genova. I miei assistiti non hanno contravvenuto al dettato della legge 152/2006 in quanto hanno solamente utilizzato i resti della lavorazione del carbone, peraltro con tanto di autorizzazione, e certamente non pericolosi. Mi parrebbe quanto meno strano che una persona decidesse di interrare a casa propria, dove vive, dei rifiuti pericolosi».
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