Cittadini
Sono state oltre 1300 le persone soccorse sulle montagne piemontesi nel 2013
Il tema dei soccorsi in montagne e in generale per chi resta vittima di qualche imprudenza ritorna periodicamente come un mantra nelle discussioni sui ‘costi’ che l’apparato pubblico deve sopportare: far pagare le vittime? Sempre o soltanto quando l’incidente è stato causato da loro imperizia o imprudenza? E chi lo giudica? Insomma, il tema è spinoso e complesso, facilmente si presta alla demagogia ma indubbiamente i numeri sono importanti. E ce lo dimostrano le statistiche. In Piemonte sono state 1302 le persone portate in salvo dal Soccorso Alpino e Speleologico nel corso del 2013, per il 32,6% vittime di cadute e per l’11,9% colpite da malore. Secondo i dati diffusi oggi dal Soccorso alpino piemontese il numero delle vittime sulle montagne l’anno scorso, 74, è in lieve aumento rispetto ai 70 del 2012. Sono stati 15 i soccorsi legati a valanghe, con 29 soggetti coinvolti e 3 deceduti. Gli interventi effettuati sono stati in totale 1012, con l’impiego sia di squadre operative a terra (54%), sia di personale a bordo di elicotteri (46%). La percentuale degli infortuni nelle attività vede al 30,20% l’escursionismo, al 7,40% i cercatori di funghi, al 5,20% l’alpinismo. Il 72% delle persone soccorse sono maschi e il 28% femmine.
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