Cronaca
”Le confermiamo l’appuntamento”, ma le lettere dell’Asl 1 di Torino sono indirizzate ai morti
“Le confermiamo la visita di controllo da parte dei medici della nostra Asl, presso il suo domicilio in data…”. Questo il testo della lettera che l’Asl 1 di Torino invia ai cittadini inseriti nel programma “ADP”, assistenza domiciliare programmata. Anziani e malati non in grado di muoversi ricevono infatti un certo numero di visite l’anno, da rimborsare con un ticket di 19 euro; e proprio per evitare che qualche malintenzionato cercasse di estorcere quelle cifre magari ai soggetti più vecchi e meno lucidi, oltre che per ribadire l’appuntamento preso, vengono spediti quei messaggi. Tutto bene, finchè non emerge che il sistema non registra i decessi. E le missive vengono indirizzate anche a persone decedute. Non poche, anzi: in certi periodi, quasi la metà dei messaggi è stata recapitata a morti. Cosa che “non solo è indelicata”, dice Patrizia Mathieu dell’azienda sanitaria in oggetto, “ma può anche far pensare che cerchiamo di incassare indebitamente i rimborsi”. Un guaio cui rimediare il prima possibile.
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