Cronaca
Abusò della nipote minorenne, degradato ed espulso maresciallo della Finanza
All’epoca del fatti era stato condannato ad un anno e dieci mesi di reclusione. Nel 2011, poi, era stato sospeso dal servizio e, a sentenza definitiva, degradato. Adesso, il maresciallo che abusò della nipote minorenne, costringendola a subire abusi sessuali, sarà degradato ed espulso.
Lo attesta il Tar del Piemonte che ha confermato il provvedimento emesso nel 2016 dal Comando dell’Italia nord-occidentale delle Fiamme Gialle.
“Merita di essere degradato a “soldato semplice” – è il principio sancito dal Tar del Piemonte, spiega la Stampa – ed espulso il maresciallo della Guardia di finanza condannato in via definitiva per violenza sessuale su minore. La stampa non ha mai parlato del suo processo, ma questa circostanza “non implica che la lesione all’onore dell’amministrazione militare non sia avvenuta”.
Il maresciallo, infatti, all’epoca dei fatti in servizio a Cuneo, si era rivolto al Tar sostenendo che, dato che la pena inflittagli era inferiore ai tre anni, “la rimozione per perdita del grado” non era obbligatoria e che la vicenda non era legata alla sua attività lavorativa.
Per contro il Tar gli ha dato torno sostenendo che l’uomo è stato condannato “per un reato odioso di per sé” con una “duplice violazione” sia dei doveri di correttezza che di lealtà assunti con il giuramento. Abusando della nipote ha danneggiato “una persona minorenne la cui difesa rientrava nei suoi compiti istituzionali di militare”. Compiti che vanno osservati “sia in servizio che nella vita privata”. Ergo la condanna è giustificata anche se la vicenda “non ha avuto eco sui media” perché la “lesione all’onore” della Finanza è avvenuta ugualmente.
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