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Debiti e fallimento, il triste destino del grattacielo Lancia a 60 anni dalla sua edificazione

Redazione Quotidiano Piemontese

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grattacielo lancia in via lanciaIl “grattacielo Lancia”, presenza ben visibile nello skyline torinese eppure amata dalla cittadinanza del capoluogo, sta vivendo il proprio triste crepuscolo. Costruito proprio 60 anni fa sulla via che porta il nome del fondatore della storica casa automobilistica (strada che peraltro passa sotto l’edificio stesso) su progetto di Nino Rosani e Giò Ponti, è dismesso da tempo; nel 2008 era stato rilevato dall’immobiliare del monegasco Adriano Ossola, che intendeva farne sede di uffici di prestigio e appartamenti lussuosi. Inizialmente, tutto bene: primi 5 piani (sui 17 totali) riempiti subito, e buone prospettive. Poi, la crisi ha colpito anche il settore degli immobili, l’azienda di Ossola è andata in fallimento e il grattacielo ne ha seguito il destino. E così, l’autorità giudiziaria ha ora sottoposto a sequestro la struttura; ben 13 milioni di euro di debiti verso fornitori (tra cui la Schindler, quella degli ascensori) vi gravano. Una cifra importante che, dopo la perizia prossimamente realizzata, potrebbe forse essere ricavata dalla vendita del palazzo.

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