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1 Maggio, il day-after di Torino tra arresti e accuse reciproche su dissenso e violenze

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primo-maggio-torino-scontriNon si spengono gli echi del 1 maggio e di quanto accaduto alle varie manifestazioni, da quella di Nichelino (raccontata in esclusiva da QP) a quella di Torino, dove sono accaduti incidenti che non hanno avuto riscontro in altre parti d’Italia. Il giorno dopo, ci sono conseguenze fattive (provvedimenti di polizia) e ci sono le parole della politica.
Tre persone sono state arrestate: due uomini di 48 e 46 anni per “violenza a pubblico ufficiale” (il secondo anche per “lesioni”) e una ragazzi di 25 per resistenza. Sette agenti di polizia, invece, sono ricorse alle cure mediche (fortunamente solo per ferite superficiali).

Ed ecco la politica, con M5S a scagliarsi sul PD: “Vederli sfilare tra due cordoni di forze dell’ordine”, dicono i rappresentati del movimento, “è stato allucinante. Meglio non vengano in piazza a fare queste figure, ma restino nei salotti televisivi nella condizione che piace a loro: senza contraddittorio, senza sentire il dissenso, ché a loro non piace”. E’ poi la volta del primo cittadino Fassino a tuonare contro chi ha provocato disordini: “Il Primo Maggio è un giorno di dialogo, non può essere mai di violenza; chi sporca di violenza questa giornata offende l’idea stessa di lavoro. La mia solidarietà agli agenti feriti, nonchè al senatore Esposito”.

A quest’ultimo alcuni manifestanti, NoTav in primis, avrebbero cercato di impedire di manifestare. Ai poliziotti va il primo pensiero di quasi tutta la politica, in maniera trasversale: “Grazie al prefetto e alle forze dell’ordine” dicono gli altri leader PD, Gariglio e Morri, ma anche volti noti della politica nazionale quale Francesco Salvini (segretario della Lega Nord), o Maurizio Gasparri che parla di “aggressione di soliti NoTav e comunisti vari”.

Da sinistra giungono però posizioni di segno opposto. Rifondazione Comunista, con Ezio Locatelli dice: “Alle aggressioni verbali non si risponde con i manganelli”, mentre Revelli (lista Tsipras) afferma di non avere “mai, in tanti anni, visto un simile atteggiamento di violenza pregiudiziale nei confronti di un corteo del Primo Maggio”. I fatti: un manifestante ha tramortito un agente colpendolo – e alle spalle – con un bastone di piccone in testa, mandandolo all’ospedale. E, d’altra parte, alla seconda carica degli agenti, in via Po, tutti – specie donne e anziani – hanno protestato costringendo la polizia a smetterla di usare violenza fuori luogo in parti di contesto assolutamente pacifico.

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