Cronaca
Dimessa dal Sant’Anna al nono mese di gravidanza aveva perso la bimba, a processo medico e ostetrica
E’ cominciato il processo a carico di un medico e di una ostetrica dell’ospedale Sant’Anna di Torino. I fatti risalgono a quattro anni fa. Una donna si presentò lamentando le contrazioni del parto a 40 settimane e quattro giorni. In ospedale non la visitarono e la rimandarono a casa. Poche ore dopo la donna tornò con dolori sempre più forti. A quel punto venne operata d’urgenza e perse la bambina. Questa la testimonianza della donna resa al processo: “Ero di 40 settimane e quattro giorni e la sera del 21 ottobre avevo perso sangue e sentivo un dolore al basso ventre. Arrivata al pronto soccorso, l’ostetrica mi disse che potevo partorire una settimana dopo, ma che non c’era alcun allarme e che potevo tornare a casa. Il dottore non mi visitò e mi disse che potevo andare a casa. Ricordo bene che gli dissi: ‘ma come, non mi ricovera?’, e che lui mi rispose: ‘cosa la ricovero a fare, ci facciamo una partita a carte?’. Questa frase me la ricorderò per tutta la vita. Mi dimisero a mezzanotte e mezza ma avevo le contrazioni e provavo dolori fortissimi, regolari, che duravano almeno trenta secondi. Allora con la mia famiglia siamo tornati indietro, in ospedale. Ma mi dissero che il travaglio non era iniziato e mi misero in una stanza di degenza. Mi dissero di dormire, ma avevo dolori lancinati e nessuno mi veniva a guardare. Mi ha visitata solo un’ostetrica. Mi sono dovuta trascinare io fino alla sala del dottore, per dirgli che non ce la facevo più. Solo a quel punto mi ha fatto un’ecografia”. dall’esame risultò che il feto era iposviluppato e si decise per un cesareo d’urgenza. La bambina nacque morta.
Questa invece la testimonianza del medico imputato: “”Quella situazione fu per me drammatica. Tengo a precisare che non venne fatta un’ecografia sulle dimensioni del feto, io valutai il battito fetale e dopo avere visitato la paziente, con l’ecografo, valutai la presenza del battito cardiaco, ma non ho mai fatto un’ecografia sulle dimensioni del feto. Nella documentazione che avevo non era sospettabile nulla. Era una gravidanza a basso rischio, io ho sospettato dalla pancia piccola della signora che c’era un iposviluppo. Per questo ho affrettato tutto quanto. Nessuno, nè io ne nei ricoveri precedenti, nè nei giorni precedenti, aveva notato nulla”.
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