Cronaca
La Agrati di Collegno chiude, 82 lavoratori a casa: “Renzi faccia qualcosa”
Avevano provato a manifestare, avevano appeso dei salvagenti alle finestre dell’azienda, di loro si era interessato anche l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, avevano persino provato ad intenerire i vertici societari con i disegni dei loro figli, ma la proprietà è rimasta irremovibile: la Agrati di Collegno chiude. A nulla sono valsi i tentativi dei lavoratori e dei sindacati di chiedere spiegazioni e quantomeno una proroga di una settimana per trovare una soluzione e nemmeno il tavolo di crisi organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico ha prodotto un benché minimo risultato. I dirigenti della Agrati, nonostante lo stabilimento abbia lavoro in quantità , hanno deciso di chiudere e lasciare a casa tutti e 82 i dipendenti.
Deluso Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom:
Il tavolo al ministero non è stato all’altezza della situazione, non avendo impedito all’azienda di rimanere ferma sulle sue convinzioni. Come già rivendicato dai lavoratori nel corso della manifestazione di sabato, c’è bisogno che di questa vertenza si faccia carico direttamente il presidente del consiglio Matteo Renzi e c’è bisogno che nei pochi giorni che abbiamo davanti, così come i lavoratori continueranno a fare la loro parta, altrettanto facciano tutti i politici e i rappresentanti delle istituzioni che sabato davanti alla fabbrica hanno garantito il loro supporto. Non è possibile che il governo non sia in grado di impedire la chiusura di uno stabilimento di un’azienda sana.
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