Cronaca
Crisi Sergio Tacchini: delegati sindacali si appellano a prefetto e liquidatore
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Si fa sempre più difficile la situazione della Sergio Tacchini. Il lavoratori della società, che oggi è controllata da un gruppo cinese, sono infatti in cassa integrazione dallo scorso ottobre con la probabilità di perdere del tutto il posto. I delegati sindacali, Massimo Rivaroli, Paola Baselli e Marilena Cristina, si appellano al prefetto e al liquidatore e chiedono un incontro urgente: “A febbraio 2012 – affermano i delegati sindacali – è iniziata la cassa per un anno seguita da varie proroghe. Ma l’azienda non ha presentato piani di rilancio e a novembre arriva la mobilità”. La proprietà punterebbe a trasformare la Tacchini in “brand company” con pochissimi addetti. Le trattative tra sindacati e azienda hanno portato “a esigui aiuti per chi perde il lavoro, mentre si spendono somme ingenti per consulenze che servono solo a rendere confusa la situazione” hanno sottolineato i delegati. La scorsa estate l’azienda ha chiesto il “concordato in bianco”, ma il Tribunale competente (Padova, dove c’è la sede legale), non l’ha accettato. “Abbiamo chiesto e ottenuto garanzie scritte per le buonuscite – concludono i delegati – e pensavamo che le nostre spettanze fossero assicurate dal nuovo piano promesso dalla società entro metà marzo. Ma non è stato presentato”.
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