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Cronaca

Processo Cogne bis: la Franzoni non può essere perseguita per calunnia

Redazione Quotidiano Piemontese

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Annamaria Franzoni

Annamaria Franzoni

Non può essere perseguita per calunnia. Lo ha stabilito il giudice riferendosi ad Annamaria Franzoni, la donna che sta scontando 16 anni di carcere per l’assassinio del figlio Samuele, morto a Cogne, in Val d’Aosta, nel 2002. La sentenza della corte d’appello di Torino, nell’ambito del processo Cogne bis, legato a un tentativo di inquinare le indagini, fa riferimento alla denuncia presentata nel 2004 dalla Franzoni quando sostenne che Ulisse Guichardaz, suo vicino di casa della villetta del delitto, fosse coinvolto nella tragedia. Lei lo accusò, infatti, della morte del bambino. Oggi, però a causa dell’avvenuta prescrizione, Eric Durst, consulente della difesa nel processo, a sua volta accusato di falsificazione delle prove, non si procede per vie giudiziarie. Rinvio degli atti alla procura per un altro consulente della difesa, Enrico Manfredi, ma anche in tal caso sono scaduti i termini per la prescrizione dell’eventuale reato. Annamaria Franzoni era assente in aula e non ha assistito direttamente alla seduta. In questo periodo è impegnata in un lavoro esterno alle carceri in attesa di ottenere l’eventuale detenzione domiciliare.

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