Cronaca
Ossa umane ritrovate in una scatola a Torino: le indagini non hanno ancora svelato il mistero
Il 5 ottobre 2013 in una scatola di una pasticceria di via Lagrange, poggiata su una panchina nei pressi del cimitero Monumentale, furono ritrovati due teschi umani e altre ossa. Nella scatola nessun biglietto ma le ossa erano avvolte in un giornale (Stampa Sera) del 9 maggio 1963 che riportava l’articolo con la ricostruzione dettagliata di un delitto di diversi anni prima: il delitto Fenaroli. A distanza di alcuni mesi dal ritrovamento, le indagini non hanno ancora svelato il mistero, anzi hanno escluso un qualsiasi collegamento tra la scoperta dei resti umani con la lontana vicenda Fenaroli. Il perito che sta studiando ossa e teschi ha stabilito che la morte potrebbe essere avvenuta in un lungo arco di tempo (parliamo tuttavia di epoca recente). Sono tuttavia molti gli elementi da decifrare, a partire dalle scritte e dai simboli sulla scatola: le ossa appaiono immerse in una cera di colore scuro, quasi nera. Si accredita così l’ipotesi che questi reperti siano stati utilizzati per dei rituali. Difficile sarà invece risalire alla loro provenienza: se un ossario o una tomba profanata. Sono infatti numerose le profanazioni di tombe e cimiteri che risulta un impresa impossibile ricostruire la provenenienza attraverso le denunce e le segnalazioni.
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