Ambiente
Porta Palazzo, da mercato della gente a mercato della povertà
Una volta era il luogo per eccellenza dover fare spese e trovare prodotti locali, ma anche orientali, tipici dei Paesi di provenienza delle varie etnie che popolano la zona torinese di Porta Palazzo, il mercato più grande d’Europa dove svetta l’antica torre dell’orologio, simbolo mercatale. Oggi, invece i frequentatori lo chiamano il mercato della disperazione dove trovi tutto, di dubbia qualità e provenienza (anche dalla spazzatura) a prezzi molto ridotti. La povertà, resa sempre più evidente dalla crisi economica mondiale, miete vittime ogni giorno e si vede, soprattutto nei mercati quando la gente è intenta a fare la spesa, verso la fine del mercato stesso quando gli articoli, quelli rimasti e meno belli, vengono venduti a prezzi stracciati. Sono numerosi i pensionati che fanno così, ma anche i giovani stranieri che vivono a Torino da anni e, quasi non riconoscono più la città. Quando le bancarelle, regolari e abusive, smontano, gli ultimi acquirenti si fanno vivi. Non sono ultimi per ritardo, ma per scelta. Il caos è sempre tanto e anche l’immondizia, cumuli di spazzatura nella quale rovista la gente per trovare qualcosa di commestibile o da indossare. E’ “la spesa della misera”.
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