Cittadini
Tanti donatori ma poche donazioni di sangue. La crisi colpisce anche l’Avis di Arona
La crisi economica influenza, negativamente, anche le donazioni di sangue e plasma. Nonostante, l’Avis (Associazione nazionale volontari sangue) di Arona, nel novarese, registri un numero maggiore di iscritti, di donatori, le donazioni effettive calano rispetto al passato. Secondo i volontari dell’associazione la crisi incide sulla scelte delle persone che, onde evitare di chiedere un giorno di permesso in ufficio, in fabbrica per donare, rinuncia di fatto alla donazione, soprattutto in caso di contratti a tempo determinato o collaborazioni a progetto. Il timore di creare disagi all’azienda o di assentarsi, sebbene in maniera giustificata, blocca la generosità delle persone. L’Avis di Arona, inoltre è l’unico punto di riferimento per la provincia, fatta eccezione per i centri trasfusionali ospedalieri a Novara e Borgomanero. Ogni anno, in media, 2.600 sacche di sangue vengono raccolte nel centro novarese, prezioso carico per tutti, eppure ora il numero rischia un calo drastico. Non si tratta di allarmismi, sostiene Mario Brovelli, presidente Avis Arona, ma di una fotografia dell’attuale situazione. Inoltre, c’è anche da considerare che, per adeguarsi alle nuove normative europee, entro gennaio 2015, bisogna investire in tecnologie. La cifra valutata è di 20mila euro, circa.
Per quanto riguarda i dati, quelli del 2013 contano 69 giornate di prelievi, 2464 le sacche raccolte. Le plasmaferesi (separazione del plasma sanguigno dagli elementi corpuscolari) 43 contro le 55 del 2012. In merito ai prelievi di sangue sono scesi da 2545 a 2514, meno 31 unità, mentre a livello provinciale si va da 15.953 a 15.799 (meno 154). Crescono i donatori: dai 98 del 2012 a 122 l’anno successivo, quindi +25 per cento, ma tali valori risultano contrastanti, visto che numerose persone sono a disagio in questo periodo, preoccupate e distratte dalla personale situazione economica, ragion per cui non si recano a donare.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese