Ambiente
Nasce Ava, associazione viticoltori astigiani, per inserire Asti nella docg dei suoi vini
Nasce l’Ava, associazione viticoltori di Asti che pone l’accento sul dibattito che nelle scorse settimane si è sviluppato attorno al tema delle donominazioni di origine dei vini in rapporto ai territori che ne assegnano il nome. La neo associazione, voluta da una proposta di Mariangela Cotto e Giovanni Pensabene, consiglieri comunali di opposizione e sostenuta dall’amministrazione Brignolo attraverso Andrea Cerrato, assessore all’Agricoltrua, Turismo e Sviluppo Economico, sarà guidata da Enrico Rovero di San Marzanotto, eletto presidente. Suo vice, Francesco Bersano di Portacomaro Stazione, segretario Simone Benassi di Variglie. Consiglieri Piercarlo Beccaris di Variglie e Corrado Surano di Poggio di Portacomaro Stazione. Il Comune astigiano ha aderito, fin dalla costituzione dell’associazione, in qualità di ”socio amico” e fornirà supporto organizzativo e logistico. Il logo è rappresentato da una sigla in cui è inserita l’effigie di San Secondo, tratta da una incisione del Settecento, segno del legame stretto con il territorio e la sua storia. Primo atto del nuovo organismo, la richiesta al consorzio per la tutela dell’Asti di avviare la procedura di inserimento del territorio locale nella docg dell’Asti e del Moscato d’Asti, visto che finora Asti, caso unico in Italia, è esclusa dalla zona dell’Asti, ma anche da quella del Dolcetto d’Asti.
“Partiamo dalla viticoltura – commenta Andrea Cerrato – anche per un lavoro di ridefinizione dell’intera immagine di Asti città sostenibile, accogliente, orientata alla green economy e ad uno sviluppo sostenibile.Con Ava riparte un discorso interrotto da qualche decennio, che punta a ridare centralità ad Asti e al suo nome inteso come marchio di rilievo mondiale nel mondo del vino“.
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