Cittadini
Al Regina Margherita, quasi un anno d’attesa per asportare tonsille e adenoidi
Ennesimo caso di malasanità italiana, stavolta le vittime sono bambini. Uno il caso in particolare, ma solo la punta dell’iceberg. Il piccolo aspirante paziente dell’ospedale Regina Margherita di Torino si chiama Logan, ha 4 anni e un problema respiratorio, sempre più fastidioso, risolvibile con un intervento di asportazione delle tonsille, ma l’attesa per ottenere tale intervento diventa, giorno dopo giorno, più lunga. Il padre, Leonardo, aspetta una telefonata dal nosocomio da 8 mesi. Suo figlio rientra, insieme ad altri 349 bambini, nella cosiddetta “classe A” dei pazienti, ovvero quelli che dovrebbero sottoporsi ad operazione chirurgica entro 30 giorni ma i giorni sono mesi. Da mesi, secondo il padre di Logan che ha più volte sollecitato l’ospedale, si potrebbe arrivare ad un anno. Al Regina Margherita mancano i medici, gli otorini, gli anestesisti, insomma il personale sanitario in grado di supportare le richieste dei pazienti. Ci sono pochissimi dottori dipendenti della struttura e altri che, invece lavorano come liberi professionisti. Insomma, carenza di lavoratori e quelli attivi non riescono a far fronte alle lunghe liste di attesa.
Di recente, la Regione Piemonte ha chiesto delucidazioni in merito ai tempi di attesa, interminabili, per gli interventi a tonsille e adenoidi. La risposta dell’ospedale, almeno per il momento, non lascia speranza: non si può fare di meglio e di più vista la situazione. In pratica, senza medici non si opera e senza operazioni i pazienti non guariscono. Un pericoloso cerchio e le assunzioni sono bloccate. Nel frattempo, il padre di Logan ha presentato un esposto ai carabinieri anche perché, date le condizioni cliniche del figlio, affetto da una malattia del sangue, può essere operato solo al Regina Margherita.
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